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Ampliamento della Pista Ntc a Nardò: 5 alternative ma Porsche potrebbe rinunciare

Ampliamento della Pista Ntc a Nardò: 5 alternative ma Porsche potrebbe rinunciare

 
Redazione Lecce

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Ampliamento della Pista Ntc a Nardò:  5 alternative ma Porsche potrebbe rinunciare

Esame in V commissione del progetto di ampliamento della struttura voluto da Casili. Bisogna tutelare il paesaggio senza compromettere l'investimento

Venerdì 01 Dicembre 2023, 13:43

02 Dicembre 2023, 13:46

NARDO' - Ampliamento della pista automobilistica Nardò Technical Center, si è riunita ieri a Bari la V Commissione alla Regione Puglia. Durante l’incontro, tenutosi su richiesta del consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Cristian Casili, sono state ascoltate associazioni e comitati che si oppongono all’accordo di programma siglato lo scorso 29 agosto fra Regione Puglia, azienda Ntc proprietaria dell’impianto ubicato nella frazione neretina di Boncore, Consorzio Asi di Lecce e Comuni di Nardò e Porto Cesareo.

L’accordo contestato dagli ambientalisti prevede l’espansione della pista di collaudo all’interno e all’esterno dell’anello esistente, oltre alla realizzazione di edifici tecnici, nuovi centri di logistica e manutenzione, stazioni di servizio. Un programma che, secondo i piani annunciati dalla multinazionale tedesca Porsche proprietaria dell’impianto, dovrebbe svilupparsi nei prossimi dieci anni ma che, accusano le associazioni, pregiudicherebbe per sempre tra i 200 e i 300 ettari di area boscata.

Il consigliere regionale Casili ha definito le opere annunciate «il più rilevante intervento di trasformazione del territorio, unico per consistenza botanica e di biodiversità, compromettendo l’unica vera pubblica utilità: il paesaggio». Associazioni e comitati presenti all’incontro, fra cui Italia Nostra, Custodi del Bosco di Arneo, Fare Verde e Verdi ambiente e società onlus, hanno precisato che i propri auspici non sono quelli di contrastare il progetto ma di trovare alternative compatibili con la tutela del paesaggio e dell’antico bosco.

La dottoressa Antonietta Riccio, dirigente regionale della sezione Autorizzazioni ambientali, ha spiegato che sono state valutate dalla Nardò Technical Center cinque ipotesi alternative e che è stata presa in considerazione anche l’opzione zero: «Un’opzione - ha spiegato - che avrebbe comportato il disinteresse di Porsche a investire e a rimanere sul territorio, dunque non percorribile». Su quest’ultimo passaggio relativo alle possibili alternative al progetto in essere, il consigliere regionale Cristian Casili ha chiesto di avere maggiori chiarimenti. La partita, insomma, non finisce qui.

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