Un mare in buona salute quello leccese. Da Casalabate a Porto Cesareo, passando per Otranto, Castro, Leuca, Ugento, Gallipoli e Santa Caterina. Eccellenza delle acque marine. La provincia di Lecce è disseminata dalle bandiere blu assegnate da Arpa Puglia quale indice della balneabilità della acque marine. Una selva di bandiere blu disseminate lungo i 139 punti della costa, dallo Ionio all’Adriatico, che fanno di questo territorio la meta desiderata dai turisti, in crescita gli stranieri. Il campionamento delle acque ha riguardati la presenza di Enterococchi intestinali e di Escherichia coli rilevati in misura irrilevante solo in 27 acque balneabili. La presenza di questi batteri è risultata essere assolutamente trascurabile, molto al di sotto dei valori soglia fissati i 200 ogni 100 millilitri per gli Enterococchi intestinali e i 500 ogni 100 millilitri per gli Escherichia coli. Nelle 27 località in cui sono stati rinvenuti si parla della presenza di due o tre batteri ogni 100 millilitri. Proprio per l’esiguità della presenza di batteri in mare il Salento si è guadagnato, per il terzo anno consecutivo, il giudizio di acque “eccellenti”.
Entusiasta l’assessora all’Ambiente Maria Grazia Maraschio: «Abbiamo una grande eccellenza nel Salento. Come in tutta la Puglia. La qualità delle acque è un risultato di tutti, ma anche della politica regionale che ha investito nella prevenzione, nella tutela e nella depurazione. E qui nel Salento, proprio nel settore della depurazione si sta ancora lavorando: ci sono situazioni che si stanno affrontando e che vanno risolte. I risultati non si ottengono per caso. E non sono mai per sempre. Ecco perché l’attenzione è e sarà sempre costante. Le acque leccesi che già godevano di buone salute hanno beneficiato dell’attività e del monitoraggio costante fatto da Arpa. Dobbiamo lavorare e migliorare con particolare attenzione su quanto accade lungo le coste».
Il monitoraggio, obbligatorio per legge dal 2010, è previsto all´interno delle acque di balneazione, dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il più elevato rischio di inquinamento. I prelievi vengono effettuati ad una profondità di circa 30 centimetri sotto il pelo dell´acqua, ad una distanza dalla battigia dove il fondale è compreso tra gli 80 e i 120 centimetri ad eccezione delle aree in cui sono presenti scogliere a picco o fondali rapidamente degradanti per le quali i prelievi vanno realizzati vicino alla riva del mare. I campioni vengono prelevati da Arpa Puglia ogni mese, dal primo maggio al 30 settembre, ossia per tutta la durata della stagione balneare. L’acqua viene prelevata con un contenitore sterile trasparente della capacità di almeno mezzo litro e conservata ad una temperatura di circa 4 gradi fino all’arrivo in laboratorio dove viene analizzata al massimo entro le 24 ore dal campionamento.