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Lecce, «Una nuova perizia psichiatrica per l’assassino dei fidanzati». Il procuratore generale: «Ergastolo confermato, nessuna infermità»

 
Angelo Centonze

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Angelo Centonze

Lecce, duplice omicidio: in un video la fuga del killer

I difensori di Antonio De Marco, ex inquilino delle vittime, già condannato all’ergastolo, insistono: «Era incapace d’intendere e di volere al momento dei fatti»

Giovedì 15 Dicembre 2022, 12:46

14:48

LECCE - I legali di Antonio De Marco, il 23enne che uccise con quasi 80 coltellate Daniele De Santis e la fidanzata Eleonora Manta, chiederanno una nuova perizia psichiatrica nel corso del processo di Appello che si aprirà questa mattina, nell’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola.

Secondo la difesa rappresentata dagli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario che ha impugnato la sentenza di primo grado, Antonio De Marco, studente di scienze infermieristiche, sarebbe affetto da un vizio di mente ed era incapace d’intendere e di volere al momento dei fatti. Nello specifico, si tratterebbe di una grave condizione psicopatologica dello spettro autistico, che sarebbe emersa dalle conclusioni dei consulenti di parte Elio Serra e Felice Carabellese. Inoltre, la difesa ritiene come la perizia psichiatrica dei consulenti del tribunale, il professore Andrea Balbi ed il neuropsichiatra Massimo Marra, sia inadeguata nelle modalità con cui è stata espletata e nelle conclusioni. In essa si parla di un disturbo narcisistico della personalità. E per questo motivo, la difesa aveva già chiesto ai giudici della Corte d’Assise, di disporre una nuova perizia (l’istanza è stata rigettata) e rinnoverà la richiesta, che compare già nei motivi di Appello, nel corso del processo di secondo grado. I legali ritengono necessario stabilire le condizioni mentali di De Marco quando ha ucciso, attraverso una consulenza con un approccio metodologico differente da affidare a specialisti di alto profilo.

Conferma dell'ergastolo

Conferma della condanna all’ergastolo e applicazione dell’isolamento diurno per un anno. E' la richiesta avanzata dal procuratore generale Antonio Maruccia al termine della requisitoria del processo di appello nei confronti di Antonio De Marco, lo studente 23enne di Casarano reo confesso dell’omicidio dell’arbitro leccese Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta, massacrati la sera del 21 settembre 2020 con 79 coltellate - solo perché erano felici - come lo stesso omicida rivelò dopo l’arresto. Il duplice omicidio avvenne sul pianerottolo della casa di via Montello dove lo stesso giorno i due fidanzati erano andati a vivere insieme da soli. Nella stessa che per mesi avevano condiviso con il loro assassino.
Il processo di appello si è aperto questa mattina nell’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola a Lecce. Davanti ai giudici della Corte d’Assise d’Appello, presidente Vincenzo Scardìa, il procuratore generale Antonio Maruccia ha parlato di "apoteosi del sadismo e della cattiveria» e di una vicenda "entrata nella storia giudiziaria e criminale del nostro distretto per l’efferatezza, che ha ferito il sentimento di ciascuno», non nascondendo il turbamento provato durante il sopralluogo sul luogo del massacro nonostante la lunga esperienza professionale.

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