BARI - L’ormai ex sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, non era soltanto esponente di una famiglia politicamente molto forte, che da 15 anni esprimeva il primo cittadino. Era anche, forse soprattutto, il ras delle opere pubbliche. Perché prima di indossare la fascia tricolore, Cariddi aveva il caschetto da ingegnere. E con quello era stato il direttore dei lavori dei principali appalti del territorio.
Lo ha ricostruito la Procura di Lecce, nella richiesta di misure cautelari che ha portato il gip Cinzia Vergine a disporre l’arresto in carcere di Cariddi e del fratello (l’ex sindaco Luciano, suo predecessore) e i domiciliari per altre 8 persone, in gran parte accusate, a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità, di associazione a delinquere finalizzata a corruzione, concussione e voto di scambio, in quello che la pm Roberta Licci definisce il «sistema Cariddi» con cui i due fratelli «esercitano un vero e proprio “controllo” sul territorio» anche «attraverso l’interferenza sull’operato dei funzionari degli uffici comunali»...