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Otranto, Pierpaolo Cariddi e le microspie nello studio: «Le ha messe l'opposizione...»

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Otranto

Il sindaco sapeva di essere intercettato. Ma la presenza di microspie «non ha costituito in alcun modo un deterrente per gli indagati»

Lunedì 12 Settembre 2022, 17:32

Il sindaco Pierpaolo Cariddi sapeva di essere intercettato. Ma la presenza di microspie "non ha costituito in alcun modo un deterrente per gli indagati". La vicenda è raccontata dal gip Cinzia Vergine nell'ordinanza che ha portato in carcere il primo cittadino di Otranto e suo fratello Luciano. Il 25 gennaio 2019 alcuni tecnici hanno infatti montato nuove lampade a led nello studio professionale del sindaco Pierpaolo, e hanno ritrovato i microfoni. A quel punto Cariddi chiama il precedente comandante della stazione locale dei carabinieri. "Salvatore, Pierpaolo sono... Cariddi! Ciao, scusami un attimo, io lo so, lo so, però, non ti ha detto il perché. Io ho una relativa urgenza legata al fatto che cambiando le luci della stanza mia, negli interruttori, abbiamo trovato una telecamera eh (una voce fuori campo dice "una ricetrasmittente") Na ricetrasmittente... Quindi, io mo, voglio denunciare questo fatto perché, non so da dove viene, da chi può venire. Siccome ci sono eh! Gli impiantisti che stanno cambiando e quindi in atto i lavori. Io vorrei che voi prendete atto di queste situazioni!". Il pomeriggio di quello stesso giorno, le microspie registrano la presenza di altre due persone (due donne) che cercano dispositivi di registrazione, probabilmente con qualche apparecchio di quelli che vendono i megastore cinesi. Una scena da film di Vanzina: "Al telefono, ce lo deve dire? Spegni le luci, se trovi una luce che non è visibile ad occhio nudo, può avere una possibile foto camera!". E ancora: "adesso provo... Scansione infrarossi, poi c'è scansione magnetica! La scansione magnetica è... quella che passi così! A scansione magnetica (incomprensibile dispositivi nascosti... dove andiamo a vedere!".
Secondo la Procura era probabile che Cariddi già sapesse della presenza di microspie, perché - annota il gip - il 24 ottobre 2018 il sindaco riceve un ex magistrato (Alberto Martitati, poi senatore e sottosegretario) e lo invita "a spostarsi dal suo studio professionale allorquando egli si apprestava ad affrontare un argomento evidentemente ritenuto delicato, con ciò dimostrando di non sentirsi sicuro nemmeno nel suo studio professionale in una giornata in cui, secondo quanto precisato nella medesima conversazione, non era presente nessun altro".

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