In Puglia e Basilicata
IL PROGETTO
19 Maggio 2022
Redazione online
Verso la fine dei lavori, a Salice Salentino, che trasformeranno la Chiesetta di Santa Filomena a Centro multifunzionale di informazioni turistiche e culturali. Il restauro sta avvenendo grazie al finanziamento di 200mila euro rientrante nel Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Puglia 2014-2020, con destinazione « Centri per la Qualità». L’edificio religioso fu costruito nel 1001 e da tempo era chiuso e abbandonato, non più utilizzato per celebrazioni religiose.
«Abbiamo colto l’occasione di questa misura – spiega il sindaco Tonino Rosato - proposta dal Gal Terra d'Arneo e insieme al parroco don Massimo Alemanno e svariate associazioni di Salice, abbiamo convenuto che fosse un’occasione per restituire l’immobile alla cittadinanza poiché rappresenta una testimonianza storica di grande valore». L’immobile è di proprietà della Parrocchia Santa Maria Assunta con la quale è stato stipulato un contratto di affitto che prevede la possibilità di utilizzarlo come centro di informazioni turistiche.
Sono già stati eseguiti, con la supervisione della Sovrintendenza archeologica delle belle arti e paesaggio, i lavori di consolidamento delle murature e del campanile, il risanamento dall'umidità di risalita, il lastrico solare, i marciapiede, gradini, gli infissi che andranno rimontati, lo scavo impianto elettrico. Sono da completare i lavori dell’ impianto elettrico, la pittura e l'altare e infine pulire il pavimento.
Sono già stati sottoscritti i protocolli d’intesa per la promozione di eventi culturali presso il Centro multifunzionale di informazioni turistiche e culturali Ex Chiesetta di Santa Filomena, con il Centro Parrocchiale, la Parrocchia di Santa Maria Assunta, l’Azione Cattolica e numerose associazioni presenti attive sul territorio, la Proloco, Salic’è, Spazio Danza Due, IdeaSalice, Associazione Smile, Other dance, Piccola Luna e Vernaleone&Associati. «Lo scopo è creare un percorso virtuoso e attivo che mette in rete l’associazionismo, gli immobili di pregio del nostro territorio e l’offerta culturale» conclude Rosato.
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