LECCE - Due incendi, nelle ultime ore, nel Salento: il primo è di chiara natura dolosa, sul secondo sono in corso degli accertamenti per appurare l’origine.
Tutto è cominciato nella tarda serata di venerdì a Lecce. Intorno alle 23.30, ignoti hanno preso di mira un’autovettura parcheggiata nel centro storico. Si tratta di una Volvo50, lasciata in Piazzetta della Luce, nei pressi di Porta San Biagio. È intestata a un 49enne nato a Taranto, ma residente nelle vicinanze, direttore della filiale di una banca. Qualcuno ha cosparso una delle ruote posteriori con del comburente, noto come “diavolina”. Poi ha appiccato le fiamme.
L’incendio ha investito parte della vettura, ma è stato subito domato da due passanti che, vedendo la scena. Hanno anche allertato la sala operativa del 115. Sul luogo, pochi minuti dopo, sono accorsi i vigili del fuoco del comando provinciale per mettere in sicurezza la zona. Fortunatamente, non è stato registrato nessun grave danno.
Sul posto anche gli agenti della sezione volanti per partecipare ai rilievi ed avviare le indagini. È stato infatti ascoltato il titolare della vettura, per chiarire se possa o meno aver ricevuto minacce da qualcuno ultimamente.
La vittima del gesto non ha però idea di chi possa aver agito con un simile gesto: ha riferito di non aver ricevuto alcun segnale intimidatorio, né avrebbe avuto diversi accesi con nessuno. La verità forse nelle videocamere di sorveglianza installate nel cuore di Lecce: il personale della questura ne ha già individuate alcune e, nelle prossime ore, ne visionerà i filmati.
A Galatone, circa due ore dopo, è andato a fuoco anche un secondo veicolo, intestato a una donna incensurata, residente nella cittadina. Si tratta di una Toyota Aygo, parcheggiata di fronte all’abitazione della malcapitata, in via Galileo Galilei. I pompieri del distaccamento di Gallipoli sono intervenuti sul luogo per domare la fiammata, evitando che potesse propagarsi anche alle restanti vetture. Al sopralluogo, terminate le operazioni, hanno preso parte i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia gallipolina. Anche in questo episodio, dalle origini ancora incerte, si cercano gli “occhi elettronici” per avere maggiori elementi.