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Sud Salento senza Covid, via ai test sulla popolazione nei 33 paesi «immuni»

 
Mauro Ciardo

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Mauro Ciardo

Coronavirus

I sindaci: «Monitorare gli anticorpi nei cittadini dei comuni senza contagi»

Giovedì 30 Aprile 2020, 11:52

Un terzo dei comuni salentini, finora “immuni” al Covid-19, saranno al centro dell’analisi epidemiologica della Asl per capire come mai il virus non si è diffuso.

I dati presentati dall’Azienda sanitaria locale di Lecce con l’ultimo report di martedì indicano che il Coronavirus ha interessato al momento 63 su 96 centri salentini, per cui i 33 paesi che dopo oltre due mesi di emergenza hanno registrato zero contagi sono: Alessano, Andrano, Bagnolo del Salento, Botrugno, Caprarica di Lecce, Castrignano dei Greci, Castro, Corsano, Diso, Giuggianello, Giurdignano, Martignano, Melpignano, Montesano Salentino, Morciano di Leuca, Ortelle, Palmariggi, Parabita, Patù, Presicce-Acquarica, Ruffano, San Cassiano, Sanarica, Santa Cesarea Terme, Seclì, Specchia, Spongano, Surano, Taviano, Tiggiano, Tuglie, Uggiano La Chiesa e Zollino. La maggior parte si trova nel Salento centro-meridionale.

La Asl ha intenzione di avviare un’analisi che non sarà svolta con test sulla persona ma con la lettura di diversi fattori che potrebbero aver influito sul fenomeno, da quelli ambientali a quelli climatici e geografici, fino a quelli logistici.
Anche i sindaci dei territori “graziati” osservano la situazione e qualcuno è pronto a fare verifiche su campo per capire se il virus è comunque transitato da quelle parti.

«Questo fine settimana mi sentirò con gli altri colleghi sindaci per proporre insieme, alla Asl, un’analisi con test sugli anticorpi – annuncia il sindaco di Montesano Salentino (un biologo) Giuseppe Maglie – al fine di capire se il virus ha avuto una circolazione tra la popolazione, magari con casi asintomatici. Per avere una buona lettura della situazione occorrerebbero all’incirca 10mila test su tutta l’area, vale a dire da 200 a 500 per ciascuna comunità a seconda della grandezza. Alcuni primi cittadini che ho già sentito informalmente sono già d’accordo, spero che tutti aderiscano perché sarà importate conoscere un eventuale transito del Covid. La mancanza di contagi – è la sua opinione – è sicuramente dovuta a una serie di misure preventive che sono state diligentemente messe in pratica dai cittadini. La misura che più ha influito è stata la chiusura delle scuole perché il virus si sviluppa soprattutto negli ambienti chiusi. Nella fase due procederemo per gradi – aggiunge – oggi (ieri, ndr) ho riaperto il cimitero e mercoledì prossimo riaprirò il mercato settimanale ma solo per i generi alimentari».

«È difficile valutare questo mancato contagio perché non siamo tecnici o scienziati – commenta la sindaca di Alessano Francesca Torsello – comunque possiamo dire che le nostre comunità, essendo piccole, sono più facilmente controllabili. Nella nostra città, nei casi in cui non c’era stata l’autodenuncia dopo il rientro da fuori regione, abbiamo richiamato noi i soggetti obbligandoli alla quarantena, inoltre siamo partiti subito con il servizio di spesa a domicilio – sottolinea – e il fatto che non siamo area di passaggio o vicini a grandi centri ha fatto il resto. Grazie a Dio il virus non è entrato nelle rsa del nostro territorio e i tamponi a personale e pazienti sono stati fatti subito».

«Non abbiamo un supporto scientifico ma possiamo intuire che la stragrande maggioranza dei cittadini di quest’area ha rispettato le prescrizioni – interviene il sindaco di Uggiano La Chiesa, Salvatore Piconese – la gravità della pandemia è stata compresa subito e i prossimi 15 giorni saranno fondamentali. Ben venga il monitoraggio della Asl».

Ora si guarda alla “Fase 2” ma con molta cautela. «Per la prima volta siamo davanti a un virus che riesce a vivere fuori dalla cellula – ammonisce il dottore Rocco Palese, che in questa emergenza coadiuva la Direzione generale Asl – ora non bisogna abbassare la guardia, ricordando che dobbiamo conviverci fino a quando non sarà creato un vaccino, non prima del settembre 2021».

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