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Salento, ecco l'isola felice con zero contagiati dal Coronavirus

 
Mauro Ciardo

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Mauro Ciardo

Salento, ecco l'isola felice con zero contagiati dal Coronavirus

Patù, Alessano, Specchia: così viviamo lontani dal virus. Nell'area tra Gallipoli e Leuca pochi spostamenti

Mercoledì 29 Aprile 2020, 09:12

La Asl di Lecce avvia una ricerca su un’area del Sud Salento «immune» dal Coronavirus. Una grazia che secondo i sindaci del luogo sarebbe frutto dell’isolamento geografico e infrastrutturale.
L’Azienda sanitaria salentina vuole vederci chiaro su come mai in tanti comuni compresi nel quadrilatero tra Gallipoli, Galatina, Maglie e Santa Maria di Leuca molte municipalità non sono state (per fortuna, finora) toccate dall’emergenza Covid-19, visto che sin all’inizio della pandemia sono rimaste ferme a zero contagi.
«Questo fatto è oggetto di uno studio per capire se sia stata casualità o altri fattori – spiega Rocco Palese, che coadiuva la Direzione generale Asl dall’inizio della pandemia - in attesa dei riscontri della comunità scientifica, al momento si possono fare solo ipotesi su questa situazione favorevolmente insolita nel cuore del Sud Salento».

Tra i comuni «graziati» si contano Morciano di Leuca, Patù, Alessano, Corsano, Specchia, Montesano Salentino, Ruffano e Tiggiano. Per i sindaci interessati questa sorta di immunità territoriale sarebbe da addebitare a tre fattori: la penuria di infrastrutture che di fatto non ha facilitato gli spostamenti verso i grandi centri, la generale correttezza degli abitanti che si sono attenuti scrupolosamente alle prescrizioni imposte dai decreti uscendo di casa solo per motivi necessari, e le misure messe in campo dagli enti locali insieme alla protezione civile.
«Sicuramente, conoscendo in prima persona quanto sia difficile contenere la diffusione di un virus, ha giovato l’attivazione del servizio di assistenza a domicilio coordinato insieme alla Protezione civile – commenta il sindaco di Corsano (un medico), Biagio Raona - questo ha permesso di raggiungere le persone nelle loro abitazioni, specie gli anziani, garantendo gli approvvigionamenti. Abbiamo inoltre donato ai residenti 5mila mascherine nel pieno dell’emergenza. Per fortuna non c’è stato bisogno di attivare il centro per la quarantena allestito nell’auditorium – aggiunge – perché lavoratori e studenti di ritorno dalle regioni del Nord si sono autodenunciati alle autorità e si sono chiusi in casa. I nostri comuni sono di fatto isolati per carenza di infrastrutture, questo potrebbe aver creato una speciale protezione dal virus».

«I cittadini hanno sicuramente rispettato le regole e gli stessi operatori sanitari che risiedono in paese hanno onorato diligentemente i protocolli – aggiunge il primo cittadino di Morciano (anche lui medico), Lorenzo Ricchiuti – addirittura da noi parrucchieri ed estetiste decisero di chiudere autonomamente prima dei decreti».
«Siamo lontani dai grandi centri in cui vengono erogati i servizi, dalle città in cui sorgono strutture ospedaliere e dal capoluogo dove circola più gente – è la lettura del sindaco di Patù Gabriele Abaterusso – quindi abbiamo minori contatti e di conseguenza meno possibilità di contagio. Ci siamo chiesti anche noi il perché di questa sorta di immunità e crediamo – conclude – che nelle nostre piccole realtà le attività di sensibilizzazione della popolazione siano state più facilmente gestibili».

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