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Nardò, distrugge l’anfora della fontana si ferisce e chiede i danni: «Mi è caduta addosso», ma è un bluff

 
Biagio Valerio

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Biagio Valerio

Nardò, distrugge l’anfora della fontana si ferisce e chiede i danni: «Mi è caduta addosso», ma è un bluff

Danneggiato uno dei simboli della città sin dal 1930. C’è il filmato del raid vandalico. In azione due adolescenti. indaga la polizia locale

Lunedì 13 Gennaio 2020, 10:31

LECCE - Distruggono un’anfora ornamentale della Fontana del Toro, simbolo della città sin dal 1930. E poi simulano una caduta accidentale del manufatto per prendersi anche i soldi dal Comune. In questa operazione un minorenne avrebbe “imbrogliato” anche i genitori ed un avvocato, che per suo conto ha fatto richiesta di danni al municipio. Una storia che, ancora una volta, vede come protagonisti alcuni minorenni, frequentatori abituali della piazza centrale della città, dove non vige ormai più nessun controllo.

Ma torniamo al fattaccio di piazza Salandra, avvenuto il trenta dicembre, in pieno giorno. Tutto inizia quando una preziosa anfora ornamentale, realizzata per la fontana del Toro opera dello scultore Michele Gaballo su disegni di Gino Gabrieli (due straordinari artisti dell’epoca) per inaugurare il terminale cittadino dell’Acquedotto pugliese, viene trovata in frantumi. Sbriciolata, ai piedi della vasca. Permane il mistero fino a quando, qualche giorno dopo, non arriva in Comune una lettera di un avvocato che, per conto dei suoi clienti, chiede i danni. L’anfora, infatti, sarebbe caduta accidentalmente addosso ad uno di loro, colpendolo tra capo e collo. Un adolescente, quello ferito, ne avrebbe parlato con i genitori i quali si sono rivolti al legale.

Questa versione regge per un po’. Ma poi arriva la sorpresa. I funzionari comunali, infatti, decidono di accedere alle videocamere comunali di sorveglianza, e in piazza Salandra ce ne sono diverse. E si scopre un’altra verità. Nei frame, infatti, si vede un giovanissimo che si arrampica sulla fontana, lì dove si trova il toro civico. E con i piedi scalcia l’anfora, tentando di staccarla dal suo basamento. Sotto c’è un secondo giovane che, piegato in avanti e dando le spalle all’anfora, ne attende il distacco. Forse per caricarsela sulle spalle e portarla via. Ma quando il calcione assestato stacca l’oggetto dalla sua base, l’anfora cade di lato e si schianta sul bordo della vasca, frantumandosi. Si tratta di un manufatto di circa ottanta centimetri, pesante probabilmente alcune decine di chili. Il giovane, nella caduta dell’oggetto, si ferisce alla spalla. Motivo per cui poi i familiari chiedono i danni al Comune. Ancora più grave il fatto che il giovane, interrogato, non abbia fatto il nome del complice. Danneggiamento di bene storico-artistico, tentativo di imbrogliare il Comune, comportamento omertoso. Se tutto venisse confermato dalle indagini in corso si può dire che stanno crescendo proprio bene.

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