Mistero negli uffici dell’Alpi del vecchio “Vito Fazzi” per un presunto ammanco di 5mila euro sul quale stanno indagando i carabinieri del capoluogo. L’acronimo riguarda l’Attività in libera professione intramuraria dei medici della Asl che visitano i pazienti all’interno delle strutture ospedaliere. In questi casi il paziente versa il ticket ad uno sportello apposito e una parte di questa somma resta nelle casse dell’Azienda mentre il resto va al professionista. Ma da qualche tempo, sin dall’anno scorso, sono fioccate le segnalazioni (giunte fino all’assessorato alla Sanità della Regione Puglia) per chiarire gli aspetti della vicenda che riguardano il presunto ammanco di 5mila euro ai danni della Asl. Le indagini da parte dei militari, effettuate rilevando le presenze durante l’orario di lavoro e acquisendo documentazione contabile, sono state ripetute e hanno interessato lo sportello del servizio ticket oltre che la direzione del servizio stesso. In particolare gli accertamenti vertono sulla gestione dell’attività professionale “intra moenia” (letteralmente l’attività svolta dai medici dipendenti “dentro le mura” dell’ospedale stesso) di un solo medico e degli operatori amministrativi che ne curavano la parte contabile, quella appunto riguardante il ritiro dei ticket versati dai pazienti del professionista. Dalle indagini emerge che si svolgevano attività inusuali, persino servizi svolti fino alle 23, addirittura a mezzanotte, quando nella normalità il turno termina alle ore 20. Sul presunto ammanco e di denaro e sul comportamento del presunto dipendente infedele è stato aperto il primo procedimento disciplinare interno alla Asl ma ora, chiaramente, la questione interessa soprattutto l’Arma dei carabinieri e la Procura della Repubblica.
Lecce, mistero all'Asl

il vecchio Fazzi
Indagano i carabinieri: si tratta del denaro versato per l'attività intramoenia dei medici
Venerdì 06 Aprile 2018, 12:55