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Emergenza energetica ed è austerity in Italia

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

Emergenza energetica ed è austerity in Italia

Nel ‘73 costa caro l’embargo dei Paesi arabi

Sabato 26 Novembre 2022, 11:50

È il 26 novembre 1973. In prima pagina su «La Gazzetta del Mezzogiorno» compare la notizia del colpo di Stato militare in Grecia, con cui il generale Ioannides ha deposto il presidente Papadopoulos, a capo della dittatura dei colonnelli dal 1967. Nelle pagine interne, invece, si affronta il tema dell’«austerity», una parola che gli italiani hanno imparato a pronunciare già da alcuni mesi: il Paese intero, in quei giorni, sta facendo i conti con una eccezionale emergenza energetica. Il 6 ottobre 1973, giorno della festività ebraica del Kippur, Egitto e Siria hanno sferrato un attacco coordinato contro Israele, dando inizio alla quarta guerra arabo-israeliana.

L’offensiva ha determinato l’embargo delle forniture di petrolio da parte dei paesi arabi verso gli stati filo-israeliani. In Italia e in altri paesi occidentali si avverte presto l’onda d’urto di questa complessa situazione geopolitica: vengono imposte pesanti restrizioni, che incidono sulla vita quotidiana, per contenere i consumi energetici. Gli italiani sono costretti a confrontarsi con l’aumento dei costi del carburante, il divieto di circolazione di mezzi nei giorni festivi, modifiche dei limiti di velocità, riduzione dell’illuminazione pubblica e chiusure anticipate delle attività commerciali.

Il 25 novembre è stata l’ultima domenica di circolazione normale prima dell’applicazione dei provvedimenti del Governo: «I baresi - anche loro diligenti allievi della dottrina consumistica – hanno speso alla solita maniera l’ultimo weekend prima che scatti l’austerità. Gran parte dei gitanti s’è riversata a Torre a Mare: atto ultimo di una consuetudine nata decenni fa. Bar, ristoranti, pizzerie hanno fatto affaroni. Lorenzo, cameriere, dice “Una giornata eccezionale, come non ricordo da parecchio tempo”. Ma sarà l’ultima, per lui questa giornata si è conclusa con il licenziamento. Adesso i ristoranti di Torre a Mare forse chiuderanno di domenica. Chi ci verrebbe? I baresi in autobus? Da escludere. “Quest’anno è avvelenato per noi. Prima il colera e adesso l’austerità”..».

Una foto di Luca Turi mostra un calesse sul lungomare barese; così recita la didascalia: «Carrozzelle in anticipo sulle strade: una sensazione nuova, più riposante, tenere fra le mani non più il volante, ma le briglie». Ecco il commento del cronista: «L’automobile scende dall’altare su cui l’hanno innalzata anni e anni di sfrenato consumismo: la spinta pubblicitaria alle cilindrate sempre maggiori, le autostrade. Ci avevamo messo anni per imparare, ora dovremo disimparare tutto in sette giorni». I baresi, però, si abitueranno alle nuove misure, che dureranno fino al marzo dell’anno successivo.

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