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«Potevo sprangare il Parlamento»

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

«Potevo sprangare il Parlamento»

Un secolo fa debuttò il governo Mussolini

Giovedì 17 Novembre 2022, 08:45

Èil 17 novembre 1922. Sul “Corriere delle Puglie” la notizia principale non può che essere la presentazione del nuovo programma di Governo. L’on. Benito Mussolini, dopo la Marcia su Roma del 28 ottobre ‘22 e la violenta presa di potere, ha accettato l’incarico, ricevuto dal re Vittorio Emanuele III, di formare il nuovo Ministero.

Il 16 novembre ‘22, dunque, per la prima nelle vesti di Presidente del Consiglio, pronuncia alla Camera dei Deputati un importante discorso, passato alla storia come il «discorso del bivacco». «La folla aveva sin da stamane preso d’assalto tutte le porte di Montecitorio, con la speranza di poter occupare un posto nelle tribune. Una ressa simile non si ricorda nemmeno a risalire alla famosa seduta, nella quale il governo chiese i pieni poteri per la guerra. La caccia ai biglietti è stata affannosa», si legge sul “Corriere”. Mussolini ammette l’origine extra-parlamentare del suo governo e rivendica, una volta per tutte, la legittimità della violenza come strumento per conquistare il potere: è la massima affermazione del processo di brutalizzazione della politica inaugurato dallo squadrismo fascista. Ecco le parole del futuro duce, riportate sul “Corriere”: «Ora è accaduto per la seconda volta, nel volgere di un decennio, che il popolo italiano – nella sua parte migliore – ha scavalcato un Ministero e si è dato un Governo al di fuori, al disopra e contro ogni designazione del Parlamento. [...] Aggiungo, perché ognuno lo sappia, che io sono qui per difendere e potenziare al massimo grado la rivoluzione delle camicie nere, inserendola intimamente come forza di sviluppo, di progresso e di equilibrio nella storia della Nazione. Mi sono rifiutato di stravincere, e potevo stravincere. Mi sono imposto dei limiti. Mi sono detto che la migliore saggezza è quella che non ci abbandona dopo la vittoria. Con 300mila giovani armati di tutto punto, decisi a tutto e quasi misticamente pronti ad un mio ordine, io potevo castigare tutti coloro che hanno diffamato e tentato di infangare il Fascismo. Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto».

Mussolini, senza mezzi termini e senza alcuna deferenza nei confronti dell’Aula in cui si esprime, allude ad una possibile abolizione del Parlamento: sono già perfettamente espressi, in questo discorso dai toni aggressivi e intimidatori pronunciato cento anni fa, gli elementi fondamentali del suo progetto liberticida, dittatoriale, anticostituzionale, che molto presto metterà in atto.

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