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Regionalismo, «Pd e Emiliano bluffano» «Macché, sarà battaglia»

 
Alessandra Colucci

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Alessandra Colucci

Autonomia differenziata e credito di imposta: colpi al cuore del Sud

I parlamentari pugliesi affilano le armi sulla riforma Calderoli

Sabato 04 Marzo 2023, 15:05

15:12

L’Autonomia differenziata? La conseguenza di un provvedimento del centrosinistra che adesso viene esclusivamente attuato dal Governo Meloni ma la cui paternità va attribuita al Governo D’Alema. Ignazio Zullo, senatore FdI, sgancia la bomba per contrattaccare le dichiarazioni del governatore Michele Emiliano, schieratosi contro il provvedimento, a margine della Conferenza delle Regioni.

Emiliano si è unito al coro dei no, sostenuto anche dai governatori di Campania, Toscana ed Emilia-Romagna, ma Zullo non ci sta e sottolinea che «il ddl sull’Autonomia del Governo Meloni, proposto dal ministro Calderoli, punta solo a dare attuazione agli articoli 116 e 119 della Costituzione, così come modificati dal Governo D’Alema» in quanto «senza D’Alema il tema dell’Autonomia non sarebbe esistito» punge l’esponente meloniano.

Il parlamentare di Fi Giandiego Gatta rileva come la legge «vada letta senza pregiudizi, perché si tratta di uno strumento efficace per garantire una migliore efficienza e un controllo della spesa e non, come qualcuno dice strumentalmente, per aumentare le differenze tra Regioni. Ritengo che con questo tipo di riforma si sottragga ad alcuni governatori la possibilità di spendere e spandere denari pubblici, si eliminino sprechi con finalità clientelari ed ecco perché tutti i governatori del sud si sono espressi a favore, tranne Emiliano e Vincenzo De Luca della Campania».

Durissimo il deputato della Lega Davide Bellomo che invita a «fare una discussione contenutistica e non ideologica». Per l’esponente del Carroccio, «il problema non è sul testo di legge, ma sui Lep e sul fondo perequativo, io mi aspetterei la polemica su quello. I livelli essenziali delle prestazioni devono essere uguali a Bari così come a Palermo, a Napoli e a Firenze. Lì dovrà essere fatta la vera battaglia». Una battaglia che vede l’Anci schierata in prima linea, con il documento consegnato dal presidente nazionale, il sindaco di Bari, Antonio Decaro. «Non credo che la vera lamentela dei Comuni sia nei confronti dell’Autonomia – aggiunge Bellomo - ma del troppo potere alle Regioni e quindi i Comuni vengono scavalcati, ma non è che oggi i Comuni abbiano potere».

Il ruolo dei Comuni preoccupa anche la deputata M5S Patty L’Abbate che parla di «passo indietro e non solo al sud, perché è ovvio che, per come è stata scritta, quella legge porterà disuguaglianze. I sindaci devono essere i primi a reagire, a smuovere le cose, la protesta deve poi salire alle Province e alle Regioni, questa cosa non può essere accettata». Nel centrosinistra, intanto, si annuncia un braccio di ferro «con tutti i mezzi a nostra disposizione» puntualizza il deputato di Allenza Verdi Sinistra Nicola Fratoianni. «Il Governo prova ad accelerare, a forzare i tempi per ragioni propagandistiche su un terreno che spacca il Paese e lo fa in modo drammatico, accentuando disuguaglianze» attacca Fratoianni che annuncia un’opposizione durissima «a un progetto che ha un solo nome, ovvero SpaccaItalia. In aula agiremo, ma in ogni occasione di battaglia, ogni strumento, per quello che ci riguarda, sarà utilizzato con il massimo dell’intensità e dell’impegno per impedire che un progetto così sciagurato possa vedere la luce». E di battaglia senza tregua in aula parla anche il deputato Pd Marco Lacarra che appoggia le posizioni Anci, in quanto «è ovvio che, se intervieni sui trasporti pubblici o sulla scuola, intervieni pesantemente sulla capacità delle amministrazioni territoriali di darsi linee di indirizzo e anche di svolgere funzioni al servizio dei cittadini». Per Lacarra «quel decreto è un’offesa alle autonomie, altro che autonomia differenziata. In aula faremo tutto quello che potremo, presenteremo emendamenti, credo che verrà posta la fiducia».

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