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FRANCESCO PETRUZZELLI
02 Settembre 2016
FRANCESCO PETRUZZELLI
Difficile trovare un nome adeguato e così il Comune di Bari si rivolge al mondo storico e culturale. Con un appello: «Ciascuno di voi ci indichi una dozzina di nomi, entro e non oltre il prossimo 5 settembre. Per darci la possibilità di avviare subito il sondaggio online».
È ufficialmente iniziata la fase che porterà nelle prossime settimane alla denominazione, a furor di popolo e di clic, del nuovo ponte dell’Asse Nord-Sud. Dopo l’idea lanciata nei giorni scorsi da La Gazzetta del Mezzogiorno, l’assessorato alla Toponomastica ha già avviato l’iter burocratico per far decidere ai cittadini quale intitolazione dare al ponte sospeso e strallato che collega via Tatarella a via Nazariantz. E che nelle prossime settimana, forse con l’inaugurazione della Fiera del Levante, spalancherà le sue porte alle auto.
Nelle scorse ore l’assessore Angelo Tomasicchio ha inviato una lettera a tre diverse realtà, Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, l’associazione Toponomastica al femminile e il Centro di studi normanno-svevi per ottenere suggerimenti su personalità locali, nazionali o internazionali (con biografia allegata e nel rispetto della parità di genere) che potrebbero meritare un toponimo all’interno dello stradario comunale. E precisamente su quell’opera avveniristica che è quasi pronta per l’inaugurazione.
«L’idea del sondaggio online è subito piaciuta anche al sindaco. Quindi saranno i baresi a decidere in massima libertà su una rosa di nomi. Vedremo come andrà a finire» dice l’assessore Tomasicchio che sulla sua pagina Facebook ha già avviato una fase esplorativa.
E non sono mancati i commenti più o meno seri. Un folto gruppo chiede ad esempio di chiamarlo «Ponte del Donatore», con riferimento alla macchina della solidarietà messa in campo dai pugliesi e dagli italiani in occasione di qualunque tipo di tragedia (come nel caso del terremoto nel Centro Italia o dell’incidente ferroviario sulla Andria-Corato), altri invece puntano ai classici «Ponte del Levante», «Ponte Aldo Moro», «Ponte don Tonino Bello». Ma il regolamento della toponomastica vieta doppioni per le intitolazioni già presenti nello stradario comunale.
Spuntano anche i fan di «Ponte Peroni», e «Ponte U’ Pulp».
«Sulla rete ho letto anche di proposte interessanti come Ponte Pietro Mennea e Ponte Paola Labriola. Magari potremmo inserirli nelle opzioni del sondaggio» ipotizza l’assessore Tomasicchio. L’idea è quella di un voto online alquanto veloce per permettere il taglio del nastro dell’opera con un proprio nome.
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