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Vivarini, Auteri e i «due» Bari: grandi cambi o tanta fantasia

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Il presidente del Bari Luigi  De Laurentiis

Il presidente del Bari Luigi De Laurentiis

Oggi a Roma l’incontro al quartier generale dei De Laurentiis per scegliere il tecnico

Mercoledì 12 Agosto 2020, 11:36

Bari - Almeno per la panchina, ormai sembra una corsa a due. Probabilmente entro oggi, Luigi De Laurentiis, definirà l’assetto del Bari per la prossima stagione. Il presidente biancorosso dovrebbe incontrare a Roma il direttore sportivo Matteo Scala per un confronto definitivo sul futuro dei Galletti. In verità, è in bilico il destino dello stesso dirigente ligure che potrebbe restare con le attuali mansioni di responsabile del mercato e dell’area tecnica, oppure essere trasferito a Napoli con altri incarichi, prevedendo l’arrivo in Puglia di una nuova figura.

Sul capitolo allenatore, invece, la situazione appare più delineata. La continuità prevedrebbe la conferma di Vincenzo Vivarini, peraltro già sotto contratto per la stagione 2020-21. Il cambiamento, invece, porterebbe all’ingaggio di Gaetano Auteri, ormai in conclamato vantaggio su potenziali concorrenti come Marco Baroni, Attilio Tesser e Roberto Venturato. E allora, proviamo ad immaginare che cosa comporterebbero le due ipotesi.

Il Bari di Vivarini Maniaco del particolare, nato alla scuola di Maurizio Sarri, il tecnico abruzzese ama un calcio ragionato, basato sul controllo della gara attraverso il possesso palla e su concetti memorizzati. L’apporto dei laterali, il ritmo delle mezzali ed il lavoro delle punte che devono comporre un tandem tanto prolifico, quanto affiatato sono i suoi capisaldi. Partito con il 3-5-2, ha trovato maggiore vicinanza alle sue idee con il 4-3-1-2 e probabilmente da qui vorrà ripartire. Ragion per cui ha chiesto non meno di cinque titolari, individuabili in un regista puro, due mezzale, un trequartista ed una punta di rilievo. Il resto della campagna acquisti dipenderebbe dalle uscite, considerando che Vivarini avrebbe bisogno pure di alternative in grado di cambiare l’inerzia delle gare. Insomma, non si andrebbe incontro ad una rivoluzione, ma certamente ad un profondo cambiamento. I 27 risultati utili su 28 gare disputate (sebbene proprio l’unica sconfitta rimediata sia stata fatale per la B) e la stima del presidente Luigi De Laurentiis sono i fattori che spingono per la sua conferma.

Il Bari di Auteri Siracusano di Floridia, ha legato alla Sicilia gran parte della sua carriera prima da calciatore (Siracusa, Palermo, Licata, Leonzio tra le sue esperienze), poi da tecnico (Atletico Catania, Ragusa, Igea Virtus, Siracusa). È figlio della gavetta e conosce come le sue tasche il girone meridionale della serie C (ha vinto la C2 con il Gallipoli ed ottenuto promozioni in B alla guida di Nocerina e Benevento). C’è anche molta Puglia nel suo curriculum (oltre Gallipoli, pure Martina), nonché due esperienze a Matera. Cresciuto a Varese con gli insegnamenti di Eugenio Fascetti, dal tecnico viareggino (che a Bari ha scritto pagine indelebili dal 1996 al 2001) ha imparato il trasformismo e l’inventiva. Ama il bel calcio che, però, cerca di impartire senza schemi fissi: ha variato dalla difesa a tre (con il 3-5-2 o il 3-4-3) a quella a quattro (applicando il 4-3-3 o il 4-2-3-1) adeguando i moduli al materiale a disposizione. Ed in tal senso, potrebbe configurarsi il paradosso che il cambiamento di tecnico porti, invece, ad un maggior appoggio sulla rosa attuale, da ritoccare, ma senza stravolgimenti. Maita e D’Ursi, ad esempio, sono stati alle sue dipendenze nell’ultima parentesi di Catanzaro. Le tante soluzioni sperimentate, dunque, gli consentirebbero di fabbricare il vestito giusto per il Bari. Esperienza, curriculum ed elasticità sono, in definitiva, le peculiarità che lo pongono in possibile corsia di sorpasso su Vivarini.

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