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Cornacchini portato in trionfo
"E adesso voglio lo scudetto"

 
redazione online

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Cornacchini portato in trionfo"E adesso voglio lo scudetto"

L'applauso del San Nicola all'uomo-guida della promozione

Lunedì 29 Aprile 2019, 10:14

I suoi ragazzi lo hanno sollevato in aria e portato in trionfo. È stata la giornata di gloria anche di Giovanni Cornacchini. All’allenatore che ha guidato i galletti in serie D ha tributato un caloroso applauso pure il popolo del San Nicola. Forse il suo destino è ancora in bilico, ma l’allenatore di Fano è stato comunque apprezzato non solo per l’impresa sportiva, ma anche per il modo di porsi sempre leale, realista, pragmatico. «Una soddisfazione incredibile», afferma Cornacchini a fine gara. «Festeggiare la promozione davanti ad un pubblico così è stata un’esperienza meravigliosa. Abbiamo lavorato tanto durante l’anno per arrivare vivere una giornata del genere. Bari ha confermato una volta in più di essere una piazza meravigliosa, con una tifoseria davvero innamorata della squadra della città: la gente si è calata in un contesto che sicuramente non le appartiene, ci ha supportato, ha dato un segnale di presenza costante. Lavorare qui diventa qualcosa che va oltre il semplice aspetto professionale. Sono davvero felice per aver ricevuto questa opportunità». Confessa a mente fredda di aver rivissuto mentalmente il film della stagione. «Riguardavo qualche giorno fa - racconta Cornacchini - la lista di calciatori che avevo all’hotel Mancini a Roma, i primi giorni di ritiro: forse della squadra definitiva ne hanno fatto parte un paio. Perciò, spesso ripeto che, dopo una partenza così in ritardo, vincere non è mai facile o scontato. Ci ho sempre creduto perché la società era determinata a costruire un gruppo per vincere. Non ho mai rilasciato dichiarazioni prudenti anche perché probabilmente sarei stato massacrato... Scherzi a parte, i baresi devono tenersi stretta questa nuova proprietà perché si avverte che sta nascendo qualcosa di importante». Il suo destino è ancora da scrivere: probabilmente, da metà della prossima settimana cominceranno i dialoghi sul da farsi anche sul capitolo allenatore. Cornacchini, però, non perde serenità. «Sicuramente in futuro mi piacerebbe continuare ad allenare. Dove? Per ora penso al presente, le valutazioni spettano alla società. Vedremo che cosa accadrà. Di certo, tante immagini di quest’annata resteranno per sempre dentro di me. A cominciare dal rapporto con i ragazzi: ci siamo confrontati sempre con grande trasparenza, siamo cresciuti anche a passando da qualche discussione o litigata come è normale che sia durante una stagione sportiva. Eppure, il rapporto è sempre stato improntato sulla massima sincerità». L’allenatore dei galletti pone, però, l’accento su un finale di stagione che vuole ancora vivere al massimo. «Era giusto onorare il match con il Rotonda (la squadra lucana con la sconfitta del San Nicola è matematicamente retrocessa in Eccellenza, ndc) e cercare il successo perché il campionato va onorato fino all’ultimo», conclude Cornacchini. «Siamo riusciti a vincere pur venendo da giorni un po’ particolari, seguenti alla matematica promozione conseguita la scorsa settimana. Adesso chiudiamo il campionato con la trasferta di domenica prossima a Roccella e poi dobbiamo trovare le forze per ripartire forte e affrontare la poule scudetto con il coltello tra i denti. Sarà un torneo stimolante perché si confrontano le migliori compagini dell’intera serie D. Già nel triangolare di qualificazione ce la vedremo con il Picerno che ha vinto un girone complicato e contro una tra il Lanusei che è una grande rivelazione e l’Avellino, un’altra nobile decaduta costruita per vincere il raggruppamento e tornare subito tra i professionisti. Saranno gare difficili. Ma noi vogliamo arrivare in fondo anche a questa competizione».

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