A fare da portavoce dello spogliatoio biancorosso ci pensano i veterani Roberto Floriano e Franco Brienza. Due leader indiscussi, tra i più acclamati dai tifosi nel giorno della festa promozione. «Giusto brindare - canta vittoria Floriano - per ricompensare i sacrifici della società, del gruppo e soprattutto dei tifosi reduci da tante delusioni. Bari mi ha dato tanto, dentro e fuori dal campo. Dedico questa promozione anche alla mia famiglia e alla mia piccola Sofia che per l’imbarazzo - all’ultimo - ha deciso di non accompagnarmi in campo per la festa». Svelato l’arcano del gesto “occhialini-binocolo” dopo ogni gol: «Significa semplicemente “Hai visto che gol ho fatto?”, spiega Floriano. Un modo di esultare partito già nello scorso campionato a Foggia. Mi piacque e, divertito, ci ho giocato sopra pure quest’anno». Gioia rivista contro il Rotonda. Superata da un solo precedente: «Oggi ho fatto un bel gol, ma il preferito è quello segnato contro la Nocerina sotto la coreografia della Curva Nord». Dici Floriano e leggi primatista dei bomber baresi insieme a Simeri. Entrambi con 13 centri all’attivo: «Ho fatto di tutto per mandare a segno Simone. Gli pagherei persino una cena pur di fargli vincere la classifica dei cannonieri». Obiettivo circoscritto al presente che cede il passo al futuro: «L’anno prossimo in C - si sbilancia Floriano - ci saranno altre piazze importanti. Avremo di nuovo l’obbligo di vincere. Per riuscirci ci vorrà equilibrio, in particolare dopo le sconfitte». Il re di giornata resta Ciccio Brienza. Il capitano è tutto un batticuore: «Mi aspettavo questo risultato, riportare cioè il club nei professionisti. Ho iniziato la stagione senza una preparazione, trovando continuità in corsa. Non ho segnato tanto, ma non importa. C’è la poule scudetto dove tutti vorranno ben figurare». Intanto brilla quella coppa alzata al cielo. Sensazioni uniche, all’alba dei 40 anni: «Non sono uno che si emoziona facilmente. Ma quando ho salito le scale, mi è scappata qualche lacrima. Ho avuto il dono dal Signore di qualità importanti che mi hanno fatto apprezzare ovunque sia andato. Ma l’amore ricevuto a Bari è unico. Arrivai con scetticismo, tre anni fa. Si lottava per la A, ed eccoci oggi a vincere la D. Tolto il limite over in C, le percentuali di giocare ancora a Bari si sono alzate».
Bari, le lacrime del leader Brienza

L'attaccante svela il significato del festo: Hai visto che gol?
Lunedì 29 Aprile 2019, 10:09