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La prima volta di Iadaresta al San Nicola
"Dedicato alla famiglia che mi segue sempre"

 
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La prima volta di Iadaresta al San Nicola"Dedicato alla famiglia che mi segue sempre"

"Resta un pizzico dir rammarico per il risultato: più si segna e meglio è"

Lunedì 25 Febbraio 2019, 11:15

11:16

Un pareggio da ottimizzare. Per la classifica e per il prosieguo del campionato. L’1-1 con l’Acireale va preso per buono. Una valutazione ad occhio che il Bari mette a registro a fronte di un primo tempo opaco e di una ripresa in cui sale in cattedra. Nello spogliatoio biancorosso - a botta calda - si recrimina per una divisione della posta incompatibile con una prestazione nel complesso meritevole di miglior sorte. Il gol (parzialmente) risolutivo dei problemi porta la firma - e l’inzuccata - di Pasquale Iadaresta. Al primo sigillo col galletto, lo spilungone barese si torce le mani. A bocce ferme, si torce le mani mischiando sentimenti di gioia e dispiacere: «Provo una grande felicità per aver segnato un gol importante. Più si segna e meglio è. Lo dedico alla mia famiglia, che mi segue sempre. Anche questo pomeriggio era al San Nicola». Lapidario, il granatiere biancorosso prende atto dell’esito finale: «Resta, comunque, un pizzico di rammarico. Meritavamo la vittoria, ma accontentiamoci del pareggio. Siamo in credito di punti. Vorrà dire che quelli persi con l’Acireale li recupereremo più avanti». «C’erano le circostanze per farmi giocare - prosegue l’ex Lupa Roma -. Da quando sono arrivato in Puglia, ho giocato alcuni spezzoni di partite. Mancavo dalla gara di Cittanova e non è stato facile rimanere al margine per tanto tempo. Non ho fatto drammi per essere stato messo da parte, perché quest’anno il Bari ha fatto un discorso legato al raggiungimento dell’obiettivo a prescindere dagli interpreti che scendono in campo. Quando capitano le occasioni, come stavolta, le mie qualità possono tornare utili». Subentrato al posto di Bolzoni nel corso della ripresa, Iadaresta - una laurea in giurisprudenza - rincara la dose sul solito capo d’imputazione: «Nel secondo tempo abbiamo alzato i ritmi. L’Acireale si è chiuso bene e non è sempre facile dominare le partite e deciderle a nostro favore». Sotto la lente, la direzione di gara: «Non è stato un arbitraggio felice. A parte le azioni dei possibili rigori a nostro favore, non ho capito per esempio la prima ammonizione attribuita a Brienza perché, al massimo, figlia di un fuorigioco e non certo di una simulazione. Inspiegabile pure il secondo cartellino giallo per Ciccio. Un’espulsione esagerata».

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