di MARIANNA LA FORGIA
MOLFETTA - Un po’ stona il finale se dopo due ore e diciotto minuti e un match giocato al tiebreak si incassa solo un punto perché il conto doveva essere molto più salato per gli ospiti. Invece il lato positivo di questa battaglia senza esclusioni di colpi tra l’Exprivia Molfetta e la Diatec Trentino si chiama Coppa Italia. Complice la sconfitta del Revivre Milano e i due punti in più dei pugliesi sul Latina, l’Exprivia, col punto messo all’incasso ieri, conquista gli ottavi di Coppa e affronterà Piacenza nell’aggiunta di campionato. E pazienza se questa volta i trentini portano via 2 punti, vale la soddisfazione di averli fatti penare ieri come l’anno scorso.
L’Exprivia comincia con lo starting six usuale. In palleggio c’è Thiaguinho, opposto Sabbi, schiacciatori sono Olteanu e Joao Rafael, al centro ecco Vitelli e Polo, libero De Pandis. La Diatec risponde con la diagonale Giannelli-Stokr, ai lati Lanza e Urnaut, al centro Solè e l’ex Mazzone, libero Colaci.
LA GARA - Molfetta è un po’ sprecona nel primo set, condotto più che bene: l’equilibrio del match si rompe sull’8-5 dopo il secondo ace di Sabbi che costringe coach Lorenzetti a chiedere il primo time out per ravvivare il gioco del Trentino, un po’ prevedibile per i molfettesi che insistono e allungano il vantaggio con un break di 4 punti bloccando Lanza a muro con Polo (che fa sempre bene al cuore) e approfittando degli errori più banali dei gialloblu costringendoli ad una ricezione molto difficoltosa. Sul 11-7 i padroni di casa mettono in seria difficoltà gli ospiti spingendo su un De Barros Ferreira molto ispirato anche nel contenimento di Urnaut. Invece, le magie comincia a farle Giannelli e un contrattacco più di rabbia che di sostanza rilancia la Diatec fino al 13-13 che poi raggiunge e supera il Molfetta lasciando troppi punti scoperti in campo.
Ricambia subito il favore il gruppo pugliese, lanciato all’1-1 dal 12-9 quando Pontes Veloso regola a muro il braccio di Lanza: Molfetta tira fuori la rabbia e la testa, Gulinelli da qualche dritta a Pontes Veloso (in particolare) e lancia messaggi su come gestire le palle staccate. Recepito, avanti tutta: 21-18 per Molfetta, Lanza comincia a perdere il controllo sbagliando due attacchi consecutivi e i ragazzi di Gulinelli infieriscono.
Un braccio di ferro tra due muli fermi sulle loro posizioni, ma il terzo set è bene raccontarlo dalla fine: 31-29, un De Pandis immenso su missili e un De Barros Ferreira impagabile sempre e comunque, con i muri, gli attacchi, la freddezza nel chiudere un set appeso ai centimetri del dentro o fuori.
La parola d’ordine per questo vantaggio sudato è stata «crederci». E ci crede anche nel quarto set il sestetto pugliese, bestia nera di questo Trentino che alla fine non sembra poi così irresistibile: ancora in vantaggio i biancorossi, i trentini sono molto nervosi e sbagliano l’abc tra errori di fraintendimento (Giannelli – Mazzone) a quelli di copertura; solo che anche Molfetta lascia qualche punto per strada, in più il gruppo si aggrappa ad Urnaut, il migliore, e la lotta si chiude con tanta sofferenza.
È tutto nelle mani del tiebreak, teso, poco tranquillo, con tocchi a muro dubbi e recupero palle ai limiti del fallo: Molfetta gioca di rabbia e non molla la presa (11-11; 12-12; 13-13), la voglia di rispondere alle interpretazioni con i fatti è tanta, l’errore dell’ultimo minuto è dietro l’angolo, tanto rammarico, ma si ricomincia.
L’ANALISI «Purtroppo abbiamo sbagliato tanto nei momenti cruciali – dice il martello De Barros Ferreira – ma sono soddisfatto di questa squadra: abbiamo toccato livelli di gioco molto alti. Piacenza? Stiamo crescendo, è un altro gruppo questo, faremo belle cose. Il campionato è ancora lungo».
il calendario Dalla prossima comincia il girone d’andata e l’Exprivia ripartirà dal campo della Revivre Milano che all’andata relegò il gruppo pugliese alla prima sconfitta in casa per 3-1.