BARLETTA - Il suono di una campanella, alle 12.21, nell’aula magna del liceo classico «Alfredo Casardi» a Barletta, ha ricordato oggi il momento esatto in cui, il 3 ottobre 2011, in via Roma crollò una palazzina provocando la morte di cinque donne. Un minuto di silenzio che ha interrotto la lectio magistralis tenuta agli studenti dal presidente del tribunale di Trani, Filippo Bortone, per il quinto anniversario della tragedia.
Nella scuola i rappresentanti dell'Amministrazione si sono ritrovati con gli studenti, gli insegnanti, i parenti delle vittime e le autorità istituzionali, per una riflessione sulle regole e i doveri con cui perseguire una moderna concezione della città, affidata alla lectio sul tema «Il crollo di via Roma e la giustizia» di Filippo Bortone, già presidente del Tribunale di Trani.
«Ci troviamo a parlare di un evento - ha detto Bortone - che ha prodotto una ferita grave e sempre aperta, che ci fa mettere in discussione il nostro operato e il senso di responsabilità per questi giovani che stanno per spiccare il volo per i loro studi, per diventare dei professionisti seri. Nella vicenda del crollo sono tante le professionalità coinvolte che avrebbero dovuto prevenire ed evitare il crollo e invece lo hanno provocato».
Bortone ha proseguito parlando del funzionamento della attività giurisdizionale, passando subito a soffermarsi sul caso specifico del giudizio sul crollo di via Roma e spiegando agli studenti processo e motivazioni della sentenza di primo grado. "Nelle circa mille pagine delle motivazioni - ha spiegato - si evince la mancanza assoluta, da parte dei professionisti coinvolti, della valutazione sugli immobili coinvolti, che si reggevano l’uno sull'altro, per cui non si poteva operare con pala meccanica e non prima di puntellare gli immobili confinanti con quello da abbattere».
A questo punto della lectio, il suono della campanella ha interrotto la relazione e ricordato il momento esatto in cui la palazzina crollò. Con la sentenza di primo grado, emessa il 15 dicembre 2015, il tribunale ha inflitto a 15 imputati pene variabili da cinque anni e sei mesi a quattro mesi di reclusione.
«A cinque anni dalla tragedia che ha colpito l’intera comunità cittadina, Barletta non dimentica. Il crollo della palazzina di via Roma, a seguito dei lavori - come ha sancito la magistratura nel primo grado di giudizio - in un contiguo cantiere edile, che costò la vita a cinque giovani donne, ha scosso le coscienze della collettività, richiamando al doveroso impegno per la prevenzione e la sicurezza nel pieno rispetto della persona». Così una nota di Palazzo di Città.
E poi: «Questa responsabilità, che ha trovato espressione nella istituzione da parte del Consiglio Comunale delle “Giornate del ricordo delle vittime della mala edilizia”, sarà riaffermata oggi, lunedì 3 ottobre, nel ricordo di Tina Ceci, Matilde Doronzo, Giovanna Sardaro, Antonella Zaza, della piccola Maria Cinquepalmi e di tutte le altre vittime della “mala edilizia” nelle sciagure che, sin dal crollo di via Canosa, hanno colpito Barletta».