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Puglia e Basilicata, per i prof
scende in campo la politica

 
Puglia e Basilicata, per i prof  scende in campo la politica

Ma resta il mistero dell'algoritmo che nessuno vuole rendere pubblico

Martedì 09 Agosto 2016, 13:20

di Mimmo Giotta

La conciliazione, le utilizzazioni, le assegnazioni provvisorie e l’intervento della politica per l’aumento dell’organico di fatto e di diritto: sono queste le possibilità che restano per 1.700 docenti in Puglia e 700 in Basilicata di scuola primaria e secondaria di primo grado che dovranno trasferirsi presso le sedi assegnate dal sistema della mobilità.

Ieri a Bari come a Palermo a Napoli in tanti hanno fatto sentire le loro proteste. Il popolo dei nastrini rossi e dei trolley, ha dunque chiesto, insieme a tutti i sindacati rappresentanti di categoria, la tutela del diritto alla trasparenza delle operazioni di mobilità con la conseguente correzione degli errori commessi e l’aumento dei posti in organico. Le risposte ricevute sono state interlocutorie. L’assessore regionale Leo si è impegnato con i suoi colleghi a richiedere l’aumento dell’organico di diritto e il rispetto delle procedure di assegnazione. Sul tavolo anche la richiesta al Governo di adeguare la media di alunni per classe della Puglia a quella italiana. In questo modo si creerebbero almeno 2.000 nuove cattedre.

Durante l’incontro momenti di tensione tra chi pretendeva di rifare tutte le procedure di mobilità e chi invece chiedeva solo di correggere gli errori. L’assessore ha invitato tutti alla calma e ha promesso di portare il problema all’attenzione del Governo e dei parlamentari. Alla direzione dell’Ufficio scolastico regionale stesse richieste: legittimità delle operazioni di mobilità, e rapide procedure di conciliazione per una immediata correzione degli errori riscontrati. Le 1.086 cattedre dell’organico di fatto e le oltre 3.000 dei posti in deroga sono a disposizione per evitare l’esodo.

La Direttrice Anna Cammaleri ha preso atto delle richieste dei sindacati e dei docenti. Le posizioni tra gli insegnanti sono comunque differenti e portatrici di interessi che non coincidono. Particolarmente risentiti i precari delle graduatorie ad esaurimento che vedono i loro diritti preclusi dai docenti in mobilità che dovranno ricorrere all’assegnazione provvisoria e ai posti in deroga per evitare l’esodo. In tanti poi sono contro gli idonei del concorso 2012, che con la precedenza nella mobilità hanno tolto posti e possibilità a chi era passato in ruolo lo scorso anno. Posizioni distinte e distanti che per i sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Snals) sarà difficile conciliare.

Il mistero dell’algoritmo ministeriale rimane. Nessuno vuole renderlo pubblico. Il Ministero ribadisce che rispetta le regole della mobilità docenti per l’anno scolastico 2016/17, scritte in un contratto firmato dai sindacati e dall’Amministrazione.

Per chi ha avuto la fortuna di rimanere a casa il calvario non è finito. In pochi giorni dovranno inviare i loro curricula ai dirigenti dell’ambito designato e attendere la chiamata o l’assegnazione d’ufficio da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale. E non è finita. I docenti inseriti negli «ambiti» sono destinati ad essere periodicamente trasferiti di sede, ogni triennio ma anche prima se il posto che occupano viene meno, oltre ad essere costretti in ambiti territoriali da cui possono entrare e uscire con estrema facilità se individuati come soprannumerari.

Con il fiato sospeso fino al 13 agosto sono i docenti della secondaria di II grado che conosceranno in quella data con una mail la nuova destinazione. La data potrebbe slittare di qualche giorno. Per tutti la conciliazione e la corsa alle assegnazioni provvisorie e ai posti in deroga per evitare l’esodo. Il lavoratore può presentare richiesta di conciliazione entro 15 giorni dalla pubblicazione o notifica della sede. L’Ufficio Scolastico regionale ha 15 giorni di tempo per esaminarla ed eventualmente accogliere quanto richiesto dal docente.

Un lavoro immane attende dunque l’Ufficio scolastico regionale che dovrà verificare il 13 e 18 agosto i numeri della conciliazione per la primaria e la secondaria di primo grado. Tutti i Dirigenti che non hanno fatto ferie, sono a disposizione. Il gruppo di lavoro è compatto. Sono pronti alle incombenze che riguarderanno l’organico di fatto. Hanno trovato 60 cattedre di primaria e 70 della secondaria di primo grado dalla mobilità e attendono dalla politica notizie sull’organico di diritto.

Lo scorso anno sono stati in tanti ad essere salvati dall’esodo e solo 150 docenti hanno dovuto fare le valigie. Quest’anno potrebbero essere molti di più. Su 2.400 che alla fine avranno avuto la sede fuori regione, almeno 1.500 si salveranno. Per chi ha la specializzazione sul sostegno al 90% l’esodo è scongiurato, per gli altri le difficoltà non mancheranno. Tutto questo provocherà una guerra tra poveri non solo con chi è rientrato a casa, ma anche con i docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento che non vedono possibilità di supplenze se non occupando posti nel sostegno.

Questa estate sarà ricordata da tanti docenti . Chi si salverà avrà raggiunto l’obiettivo, ma solo per un anno:l a prossima estate si replica.

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