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Tangentanas, nel mirino
2 appalti in Puglia e Basilicata

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Tangentanas, nel mirino2 appalti in Puglia e Basilicata

Indagate 36 persone. Seconda tranche dell'inchiesta di mesi fa. Le rivelazioni della "dama nera"

Venerdì 11 Marzo 2016, 17:13

Diciannove persone arrestate (36 le persone complessivamente indagate) nel blitz di oggi che ha portato all'arresto di funzionari, dirigenti, imprenditori, professionisti e un politico coinvolti nella seconda tranche degli appalti Anas. Un'inchiesta denominata "Dama nera" dal soprannome di Antonella Accroglianò, la dirigente Anas arrestato mesi fa che, dopo un periodo di detenzione, decise di vuotare il sacco. Due gli appalti di Puglia e Basilicata finiti nel mirino degli investigatori della Guardia di Finanza: un troncone della statale 96 alla periferia di Bari e un pezzo della Basentana, in Basilicata.

Grazie alla comparazione degli elementi scaturiti dagli accertamenti tecnici e dall’esame del materiale sequestrato a ottobre, ha consentito di accertare, secondo la Guardia di Finanza, come la corruzione individuata "non si limitasse agli imprenditori e dirigenti Anas già arrestati, bensì potesse considerarsi sistemica». I finanzieri hanno infatti accertati nuovi episodi illeciti e scoperto ulteriori dirigenti e funzionari Anas che, a vario titolo e in accordo con diversi imprenditori, si sono resi responsabili di corruzione, turbata libertà degli incanti, autoriciclaggio e favoreggiamento personale. In particolare gli episodi di corruzione erano finalizzati a favorire l’aggiudicazione di gare d’appalto a determinate imprese e a velocizzare l’erogazione dei pagamenti, a sbloccare contenziosi e consentire la disapplicazione delle penali, assicurando indebiti indennizzi in relazione a procedure di esproprio.

In particolare la Guardia di Finanza ha evidenziato irregolarità nell’appalto per l'itinerario basentano, compreso il raccordo autostradale Sicignano-Potenza, per la Ss 117 Centrale Sicula (cofinanziata dalla Regione Sicilia), entrambi aggiudicati nel 2014, per la Ss 96 Barese e per la Ss 268 del Vesuvio, entrambe aggiudicate nel 2012, e anche per la realizzazione della nuova sede Anas di Campobasso, opera aggiudicata nel 2011.

«Il mercimonio della pubblica funzione - sostiene la GdF - e la sistematicità dell’asservimento della medesima sono stati i tratti essenziali che hanno caratterizzato per anni» l’operato dei pubblici funzionari dell’Anas che sono stati arrestati. In cambio di questo mercimonio, i dirigenti, ma anche il deputato di Forza Italia indagato, «hanno ottenuto utilità e provviste corruttive dai titolari di aziende affidatarie di commesse di opere pubbliche di interesse nazionale». Utilità che, secondo quanto è stato accertato, sono pari a circa 800 mila euro.

Le perquisizioni sono state effettuate nel Lazio, in Sicilia, in Calabria, in Puglia, in Lombardia, in Trentino-Alto Adige, in Piemonte, in Veneto, in Molise e in Campania. Perquisite anche le sedi Anas di Roma, Milano e Cosenza. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati anche 225 mila euro in contanti.

LE PERSONE ARRESTATE - Sono complessivamente 19 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Roma: 16 ai domiciliari e tre in carcere. Molti dei destinatari sono soggetti già colpiti dai provvedimenti dell’ottobre scorso e nei loro confronti vengono ipotizzati i reati di corruzione per l'esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, autoriciclaggio, favoreggiamento personale, truffa.

In carcere sono finiti Oreste De Grossi, Giovanni Parlato e Sergio Lagrotteria; gli arresti domiciliari sono invece stati disposti per la Dama Nera, Antonella Accroglianò, Concetto Bosco Lo Giudice, Emiliano Cerasi, Giuseppe Colafelice (attualmente all’estero), Francesco Domenico Costanzo, Antonino Ferrante, Vincenzo Loconte, Carmelo Misseri, Andrea Musenga, Elisabetta Parise, Giuseppe Ricciardello, Vito Rossi, Giovanni Spinosa, Paolo Tarditi, Antonio Valente, Sergio Vittadello.

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