Passa con il sì delle commissioni, dopo la valanga di polemiche e la battaglia di emendamenti ingaggiata da ormai due anni in Consiglio regionale, il nuovo assetto organizzativo dell’Arpal, l’Agenzia regionale per il Lavoro. Sarà guidata da cda formato da un presidente e due consiglieri, che «sorveglierà» l’operato del direttore generale. I nomi saranno tutti nuovi, anche se ci vorrà tempo: il testo dovrà infatti essere approvato in Aula.
Il disegno di legge è stato approvato a maggioranza in seduta congiunta dalle Commissioni II e VI, accogliendo la proposta di Popolari con Emiliano e Per la Puglia, che hanno presentato l’emendamento su cui è stata trovata la sintesi nel centrosinistra rispetto alla proposta originaria firmata da Tutolo, Amati, Mazzarano e Mennea. Una proposta che prevedeva invece di affidare l’agenzia a un amministratore unico. L’unico punto di contatto tra le due formulazioni è che, in un caso e nell’altro, con l’entrata in vigore della nuova legge i vertici dell’Arpal verranno rinnovati. L’attuale dg Massimo Cassano non ha i requisiti per la conferma nel ruolo di direttore generale (quelli necessari per fare il Capo dipartimento della regione), ma potrà rimanere in cda.
Le critiche a questa scelta arrivano da Antonella Laricchia. Secondo la grillina, che ha votato contro, «era meglio la prima proposta». Questo testo - dice - «serve solo a risolvere i problemi all’interno della maggioranza, ma non a migliorare l’Agenzia e a rendere un servizio utile ai cittadini. La scelta del Cda va a moltiplicare gli incarichi e le poltrone di un’Agenzia, la cui gestione fino ad ora è stata totalmente inefficace, se non addirittura dannosa per i pugliesi». E se Forza Italia punzecchia il centrosinistra («La proposta dei colleghi di maggioranza (o meglio dell’opposizione interna alla maggioranza) era orientata solo e soltanto ad un cambio dell’attuale governance»), la Lega con il capogruppo Davide Bellomo dice che «la riforma dell'Arpal è indubbiamente necessaria, ma non può passare attraverso una legge controversa: si prevede, caso unico in Puglia, un consiglio di amministrazione per un’agenzia regionale».
Amati, Mazzarano e Mennea però rispediscono le critiche al mittente: «Che grande fatica - dicono in una nota - contrastare il sostegno al direttore generale, spesso surrettizio, da parte della minoranza. La nostra proposta di legge afferma la totale discontinuità e presa di distanza dagli attuali organi di gestione di Arpal, attraverso una maggiore qualificazione professionale dei suoi manager e con auspici di correttezza amministrativa e imparzialità».