BARI - A partire da lunedì scorso gli ambulatori vaccinali pugliesi stanno somministrando il vaccino AstraZeneca al personale degli enti di formazione. Parliamo di diverse centinaia di dipendenti di società private che svolgono (dovrebbero svolgere) per conto della Regione i corsi professionali, la gran parte dei quali però è stata sospesa oppure si tiene in modalità remota (la cosiddetta Fad).
La scienza ha escluso con buona certezza che il coronavirus possa trasmettersi attraverso lo schermo del computer. Detto questo, dall’assessorato regionale alla Formazione spiegano che la vaccinazione dei formatori è una possibilità prevista dalle normative in vigore: «Alcuni corsi, quelli dell’obbligo formativo, sono equiparati alle scuole. Poi ci sono altri corsi, come quelli per Oss, che prevedono il tirocinio in ambiente ospedaliero». Ma nei fatti questa distinzione non è stata rispettata, e comunque i tirocini sono sospesi quasi ovunque e riprenderanno (se tutto andrà bene) nel 2022. E così nelle scorse settimane gli enti di formazione hanno consegnato alle Asl gli elenchi del proprio personale, compresi in alcuni casi i collaboratori esterni. Stessa cosa è stata fatta dalla Regione per i dipendenti di alcuni assessorati (ad esempio la Protezione civile e la stessa Formazione), e non è escluso che presto possa toccare anche a tutti gli altri.
La logica di questa scelta, spiegano sempre dalla Regione, è che più si vaccina e meglio è: e dunque, a fronte di una scorta considerevole di dosi di AstraZeneca (entro fine mese ne arriveranno altre 49.400), la copertura del personale scolastico (circa 88mila le dosi già somministrate) può essere effettuata senza particolari distinguo. Tuttavia anche la scelta di somministrare il vaccino ai dipendenti degli enti di formazione e ai formatori in smart working verrà approfondita dal Nirs, il nucleo degli ispettori regionali che sta passando al setaccio gli elenchi forniti dalle Asl per assicurare il rispetto di quanto previsto dai piani in vigore. È già emerso, ad esempio, che nella categoria «operatori scolastici» ci sarebbero anche gli esterni che a vario titolo dovrebbero svolgere attività nelle scuole (i corsi pomeridiani, che sono sospesi). Numerose, in generale, le situazioni meritevoli di approfondimenti che - in alcuni casi - vengono segnalate dal Nirs direttamente alla magistratura: un primo elenco di alcune centinaia di nomi è stato trasmesso alla Procura di Bari.
Proprio per correre ai ripari rispetto alla possibilità che gli usi impropri possano essere giustificati con le dosi avanzate a fine giornata, la Regione ha emanato una circolare (la numero 18) in cui si prescrive che le dosi residue destinate agli over-80 (Pfizer) possano essere usate per «persone nella fascia di età 70-79 anni che, disponibili al momento sulla base di chiamata telefonica» possano «presenziare presso il punto vaccinale o l’ambulatorio prima della chiusura». Stesso discorso anche per persone appartenenti ad altre categorie prioritarie.
Ieri sono salite a 537mila le dosi somministrate in Puglia a fronte delle 601.745 consegnate: 163.616 quelle per gli over 80, di cui 45mila sono richiami. La Regione ha stabilito che non occorre più prenotarsi: pazienti fragili e over 80 che hanno chiesto la prestazione domiciliare saranno contattati dal medico di famiglia, mentre le persone tra i 60 e i 79 anni verranno assegnate (in ordine di età decrescente) alla sede vaccinale dalla Regione, attraverso un sito che verrà attivato lunedì. Le somministrazioni dovrebbero partire il 12 aprile.