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Zone umide tra Puglia e Basilicata, un patrimonio da proteggere

 
Marisa Ingrosso

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Marisa Ingrosso

Zone umide tra Puglia e Basilicata, un patrimonio da proteggere

Marrese (Wwf): cicogne, aironi, fenicotteri, qui habitat fragili. Tarantini (Legambiente): la distruzione sarebbe una catastrofe

Martedì 02 Febbraio 2021, 15:52

02 Marzo 2023, 16:56

«Autogrill» per gli uccelli migratori in transito dall’Africa ai Balcani e ritorno, mitigatori climatici per le comunità, scrigni di biodiversità, le poche zone umide di Puglia e Basilicata sopravvissute all’azione degli esseri umani, sono al centro di una serie di eventi dedicati a grandi e piccini, a partire da oggi, Giornata Internazionale delle Zone Umide. «Questa Giornata mondiale – spiega Maurizio Marrese, naturalista e presidente del WWF Foggia - è una ricorrenza che celebra la firma della Convenzione di Ramsar, il 2 febbraio del 1971, per tutelare a livello globale questi habitat. Il problema è infatti proteggerli, evitare che siano danneggiati».

«La Puglia – dice il foggiano – ha zone umide di pregio, con studiosi che vengono da tutto il mondo a studiarle. Alcune sono davvero molto particolari, spesso zone di transizione col mare, immaginate Torre Guaceto, che è tra le più importanti, o l’Oasi Lago Salso di Manfredonia. Sono zone protette perché, in passato, erano viste in maniera negativa. Fino agli anni ‘50-‘60 venivano sistematicamente bonificate, per eradicare la malaria. Oggi si fa fatica a immaginarlo, ma il Tavoliere delle Puglie, non molti anni fa, era pieno di zone paludose, poi bonificate con la riforma fondiaria dell’agricoltura».

«La biodiversità - continua - è elevatissima, molte specie di piante si trovano esclusivamente lì e sono molto rare (per esempio la salicornia, pianta che crea un habitat protetto dall’Ue). L’avifauna in Puglia conta anatre, fenicotteri. Molti di questi uccelli sono specie migratorie e qui entra in gioco la posizione geografica della Puglia, una sorta di Autogrill verso l’Africa (per le gru e le cicogne) e verso i Balcani, dall’altra sponda dell’Adriatico. Le zone umide sono aree di sosta, in cui gli uccelli si riposano, si nutrono, per poi continuare la loro migrazione. Addirittura ci sono specie che vengono in Puglia per nidificare, pur essendo migratorie. Specie rarissime, come l’airone rosso, l’oca selvatica e il germano reale. E sono da proteggere anche le dune perché anch’esse hanno degli habitat umidi. Queste formazioni di sabbia, ospitano vegetazione particolare e nella fascia retrodunale spesso si trovano piccole zone umide, stagni, che sono habitat molto particolari. Purtroppo, nella maggior parte d’Italia le dune sono state distrutte».

«C’è scarsa consapevolezza del ruolo insostituibile che svolgono le zone umide - dice Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - luoghi talmente ricchi di biodiversità che una loro scomparsa sarebbe una catastrofe. Il declino delle zone umide può essere arginato con azioni per migliorarne l’approvvigionamento idrico, ma anche sensibilizzando i cittadini su tutti gli aspetti riguardanti la conservazione e un loro uso sostenibile».

Proprio per sensibilizzare la comunità, in Puglia e Basilicata c’è una fitta serie di iniziative, una più bella dell’altra. Si trovano tutte sul sito internazionale www.worldwetlandsday.org (dedicato alla Giornata Internazionale), assieme alle 826 a livello mondiale, curate da tante associazioni come MedSea Foundation.

le iniziativePer oggi Legambiente Policoro ha organizzato un laboratorio online sulle dune e le zone umide della Riserva regionale Bosco. Alle 18 in diretta sulle pagine Facebook di Legambiente Barletta e BarlettaViva ci sarà il webinar «Aree umide costiere: scrigno di biodiversità e ruolo sistemico». A Trinitapoli, grazie ad Airone Onlus, foto contest e mostra fotografica sul sito www.casadiramsar.it. Venerdì 5 alle 9.30, in diretta streaming su Facebook, escursione online alla Salina di Margherita di Savoia, la più grande area umida del Mediterraneo. Sabato 10.30-12.00, a Bari, raduno al cartello «Varco Brigata Regina» (coordinate 41°07'45.0"N 16°51'07.4") passeggiata a piedi o in bici lungo il canale artificiale di Marisabella, con osservazioni di uccelli stanziali e migratori a cura di Legambiente Eudaimonia. Domenica alle 9.30, il circolo Legambiente Leverano e delle Terre d’Arneo organizza una passeggiata alla scoperta delle zone umide di Leverano fra vore e canali seguendo il percorso delle “Vore” presenti sul territorio, espressione di fenomeni carsici da cui si originano inghiottitoi dove confluisce l’acqua piovana (l’iniziativa prevede una raccolta di rifiuti). Infine, Legambiente Gallipoli alle 9 di domenica propone una passeggiata naturalistica alla scoperta dell’area umida “Li Foggi”.

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