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La «lezione» della Regione Emilia Romagna su edicole e giornali

 
Giuseppe De Tomaso

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Giuseppe De Tomaso

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Foto d'archivio

La Puglia chiude per Pasqua e Pasquetta, l'Emilia Romagna stanzia un milione e mezzo per l'informazione locale

Venerdì 10 Aprile 2020, 10:09

10:45

Prestate attenzione, se potete. Parecchi comuni pugliesi hanno deciso di chiudere le edicole a Pasqua in spregio alle leggi dello Stato. La Regione Emilia Romagna, invece, stanzia un milione e mezzo di euro per le edicole e per l’informazione locale. Purtroppo, duole dirlo, sta anche, o tutta, qui la differenza tra il Sud e il Nord. Qui si chiude e si danneggia un settore da tempo sotto stress. Lì, al Nord, gli si viene incontro con misure concrete, non con la solita, vacua e ipocrita solidarietà.
Mi dispiace per l’amico Lino Patruno, straordinario difensore del Mezzogiorno e già direttore della Gazzetta, ma larga parte della classe dirigente del Sud e vasti settori della società civile meridionale non meritano avvocati disinteressati e appassionati come lui in difesa di tutto il Sud, perché il più delle volte si rischia involontariamente di fare il gioco di un un altro tipo di Sud, indifendibile, essendo quest’ultimo concausa dei propri guai.

C’è poco da dire. Se un tale è ignorante e autolesionista, se è votato alla subcultura del divieto e del nonsipuotismo, non si eleverà mai, non crescerà mai, diventerà mai ricco (tra l’altro chi è sciocco non può di sicuro ambire al rango materiale di un Paperone), sia sul piano individuale e/o comunitario. Non è questione di aiuti e di provvidenze, ma di mentalità (sbagliata). E il Sud, nonostante i pesanti torti subìti dopo l’Unità (1861), ha il torto (gravissimo) di esprimere ancora potentati locali (non soltanto politici) votati tutt’al più alla logica del possesso (meglio se tramandato dai padri e dai nonni) piuttosto che alla logica del lavoro produttivo, che richiede fatica e ingegno. Per fortuna non tutto il Meridione è fatto di questa pasta, altrimenti. Ma buona parte sì. È il potere (maledetto potere) l’unica stella cometa di numerosi amministratori e mandarini che guidano il Mezzogiorno. Abbiamo visto i loro risultati.

Dunque. La Regione Emilia Romagna ha istituito un fondo da 500mila euro per le edicole e un fondo da un milione di euro per l’editoria locale. «Lo abbiamo fatto - spiega il presidente regionale Stefano Bonaccini - perché in questa situazione l’editoria è un settore che rischia parecchio. Abbiamo già chiesto al governo di istituire anche un fondo straordinario a livello nazionale per sostenere l’editoria locale. Vedremo cosa ci risponderà. Mai come oggi credo che i cittadini percepiscano la bontà del lavoro quotidiano dei giornalisti».
Grazie mille, presidente Bonaccini. Bella idea. Belle parole, Avremmo voluto, vorremmo che la sua iniziativa - unita al pressing sul governo centrale - fosse imitata anche in Puglia, e in tutto il Sud. Ma qui l’aria è diversa. Qui si pensa solo a penalizzare il lavoro di redazioni e tipografie chiudendo i punti-vendita (mentre il resto d’Europa e d’Italia sta discutendo se riaprire tutte, o quasi, le attività economiche). Qui si pensa solo a fare bella mostra di sè sui social o a fare comunicazione con videOcamera al seguito.

Ieri ci siamo rivolti ai prefetti pugliesi, chiedendo loro di stoppare le incredibili ordinanze di chiusura delle edicole emanate da alcuni sindaci. Oggi ci rivolgiamo a Michele Emiliano (presidente della Regione Puglia) e a Antonio Decaro (presidente dell’Anci e sindaco di Bari).
Presidente Emiliano, cosa pensa dell’iniziativa del suo collega Stefano Bonaccini a favore di edicole e giornali locali? Non ritiene che altrettanto meriterebbe di essere fatto anche in Puglia?
Presidente Decaro, cosa pensa dell’ostinazione di alcuni sindaci di Puglia nel penalizzare l’informazione attraverso lo stop alla vendita dei giornali? Nulla può fare l’Anci? Neppure un richiamo, un appello? Così come Lei sta richiamando i cittadini in giro per strada senza motivo e in barba alla legge, altrettanto la invitiamo a fare, caro Sindaco, nei confronti di quei suoi colleghi che sabotano una legge dello Stato, chiudendo proditoriamente le edicole. Anche questi sindaci indisciplinati vanno sollecitati a rispettare le regole.
Su, diamo. Non fateci invidiare gli emiliano-romagnoli governati da Bonaccini.

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