BARI - Un uomo di 85 anni è morto e altre 9 persone sono risultate positive al coronavirus all’interno del centro per anziani Don Guanella di Bari, che attualmente ospita 86 persone. I tamponi, non somministrati a tutti ma soltanto a chi presenta sintomi, sono stati effettuati dopo il primo caso positivo, quello dell’85enne che era stato ricoverato in ospedale una settimana fa perchè risultato positivo e che poi è deceduto.
Le persone risultate positive sono 7 anziani, tra i quali anche un centenario, il direttore e il medico della struttura. Tutti i contagiati, che non presentano al momento sintomi respiratori mentre solo alcuni hanno qualche linea di febbre, sono stati messi in isolamento in un’area dell’istituto, separati dagli altri ospiti.
EMERGENZA ASSISTENZA - C'è una emergenza assistenziale che si aggiunge a quella sanitaria all’interno del centro per anziani Don Guanella di Bari, dove dieci persone, otto ospiti uno dei quali deceduto, il direttore e il medico della struttura, sono risultati positivi al coronavirus. Dopo i tamponi che hanno rivelato il focolaio nel centro, molti dei 50 dipendenti, tra addetti alle pulizia e ai pasti e operatori socio sanitari, si sono messi in autoquarantena domiciliare non andando più in struttura a lavorare. Questo sta creando notevoli difficoltà nella gestione degli 86 anziani ospiti, i sette in isolamento e gli altri 79, alcuni dei quali ultranovantenni non autosufficienti, con alzheimer e altre patologie. «Stiamo cercando nuovo personale per l’assistenza ai nostri anziani, - dice dalla sua quarantena all’interno del centro il direttore, don Santino - perché molti dipendenti sono a casa in quarantena»
LA DENUNCIA ASSOAP - «Senza personale e dispositivi di protezione personale, quello che stanno affrontando i gestori e gli operatori sociali delle strutture residenziali di assistenza, Rsa e case di riposo, è un «dramma, nel dramma generale». A dirlo è Fabio Margilio, presidente di AssoAp (Associazione strutture socio assistenziali pugliesi), il quale sottolinea che «queste strutture, già per definizione, sono rivolte alle persone più fragili e maggiormente soggette ad alto rischio di mortalità a seguito di contagio con il Covid-19». In una lettera indirizzata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, Margilio ricorda «la drammatica situazione che stanno già vivendo le Rsa delle regioni italiane più colpite dal virus, comunità devastate da un tasso di mortalità degli ospiti del 30-40%» e «per la Puglia, purtroppo, non sarà diverso, - dice - abbiamo già casi in Rsa delle province di Foggia, di Bari e di Lecce». Nella missiva, il presidente di AssoAp evidenzia, inoltre, che «le centinaia di assunzioni di infermieri e Oss da parte degli ospedali pubblici, concentrate nell’ultima settimana, in qualche caso hanno sottratto la quasi totalità del personale impegnato nelle nostre comunità, costringendo il personale rimasto a turni massacranti per garantire un minimo di assistenza agli ospiti. Tale circostanza è aggravata da un’altra causa che ha determinato carenza di personale: tutte le strutture hanno personale assente momentaneamente (per almeno 14 giorni) per quarantene obbligatorie o cautelative». Margilio fa presente, ancora, che «non abbiamo dispositivi di protezione individuali. Sono settimane che risultano introvabili, le nostre scorte sono finite, li abbiamo richiesti alle farmacie ospedaliere, alla Protezione civile, senza risultato» e chiede "cosa dobbiamo fare presidente, fabbricarli da noi? A chi ci dobbiamo rivolgere?».