BARI - La Regione Puglia ha avviato un programma di screening del tumore del colon retto, destinato alla popolazione tra i 50 e i 69 anni. L'iniziativa vede il coinvolgimento delle farmacie pubbliche e private con un accordo sottoscritto da Federfarma Puglia, Assofarm Puglia e Ordine dei Farmacisti pugliese.
I cittadini saranno contattati con una lettera e potranno rivolgersi alle farmacie per la consegna del kit d'esame. In caso di analisi sospette, saranno contattati cotelefonicamente dalle Asl di competenza per proseguire con esami più specifici. Il tutto gratuitamente, in modo da evitare prenotazioni e liste di attesa. Dopo tre mesi dall'avvio dello screening del colon retto ci sono già 50mila persone contattate: oltre 5mila di loro hanno già effettuato il test e per oltre 700 è stato necessario avviare una fase di secondo livello.
LE PAROLE DI EMILIANO - «Abbiamo riavviato tutti gli screening sui tumori più pericolosi. Per il colon retto lo stiamo realizzando con modalità innovative, attraverso anche l'aiuto delle farmacie. Grazie a questo screening abbiamo consigliato già a tanti pugliesi di approfondire gli esami. Abbiamo individuato l’insorgere di tumori sui quali siamo intervenuti rapidamente. Tutto questo è stato organizzato in pochissimo tempo, grazie anche alla farmacie», lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della conferenza stampa di presentazione dell’avvio dello screening al colon retto nella popolazione pugliese tra i 50 e 69 anni.
«Avevamo un ritardo sullo screening del colon retto - ha aggiunto il direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro - lo abbiamo recuperato grazie al lavoro intenso di una serie di professionalità. Oggi possiamo raccontare che dopo soli tre mesi dall’avvio dello screening del colon retto ci sono 50mila persone che sono state contattate, oltre 5mila di loro hanno già effettuato il test e per oltre 700 di loro è stato necessario avviare una fase di secondo livello. Il sistema sanitario funziona, ovviamente tutto è migliorabile». Per Montanaro l'avvio dello screening è «fondamentale» anche «perché uno degli elementi di valutazione della qualità assistenziale di una regione nel settore sia della salute, sia della sanità è la verifica delle azioni nel campo degli screening. Aver completato il percorso di avvio dello screening del colon retto ci consente di poter dire che i 185 punti guadagnati nella griglia Lea con riferimento alla rilevazione del luglio del 2019 è motivo di grande interesse soprattutto perché si partiva da 155 punti 4 anni fa, ne abbiamo recuperati 30 con le iniziative che sono state portate a termine nel corso di questi 4 anni di attività».
«La Puglia purtroppo per 20 anni ha buttato 300 milioni di euro sull'acquisto di farmaci inutili, avremmo costruito due ospedali nuovi all’anno. Con il danaro che stiamo risparmiando sulla farmaceutica ora stiamo assumendo migliaia di persone». Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della conferenza stampa di presentazione dell’avvio in Puglia dello screening del colon retto sulla popolazione tra 50 e 69 anni.
«Stiamo per assumere - ha aggiunto - 4mila operatori socio sanitari, l’Asl di Foggia ha terminato il maxi concorso, e circa 2mila infermieri. Riusciremo a fare concorsi e stabilizzazioni e stiamo riuscendo, finalmente, ad uscire dal blocco delle assunzioni del personale che era stato realizzato nel 2001 con un atto folle. Adesso avremo personale, medici, infermieri, tecnici oltre che alla collaborazione dei pugliesi».
L’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Bari, «dovendo procedere a nuove assunzioni - si legge in un comunicato - ha stabilito di dare precedenza agli operatori individuati dalla graduatoria approvata dalla Regione con delibera 10 del 16 gennaio 2017». Si tratta della "stabilizzazione per 76 disoccupati di lunga durata, tra cui gli operatori delle ex case di cura riunite, assegnati alla Sanitaservice del Policlinico».
La Regione Puglia aveva promosso, infatti, un’azione offrendo a disoccupati di lunga durata corsi di formazione per favorire il reinserimento nel mercato del lavoro. I lavoratori così individuati hanno prima svolto un tirocinio alla Sanitaservice e poi firmato un contratto a tempo determinato, che però è in scadenza il prossimo anno e non è più prorogabile. «In attuazione dell’articolo 24 comma 1 del Jobs act, che prevede - spiega il Policlinico - il cosiddetto diritto di precedenza per quei lavoratori che hanno già lavorato per oltre sei mesi in una stessa società, la Sanitaservice ora ha la possibilità di inserirli a tempo indeterminato».
«Con questo passaggio - sottolinea il dg del Policlinico, Giovanni Migliore - diamo attuazione a un percorso di reinserimento individuato dalla Regione Puglia, condiviso con la Sanitaservice e accompagnato dai sindacati. Si potrà chiudere anche una vertenza lavorativa che va avanti da molti anni. Esprimo soddisfazione per il lavoro svolto da tutte le parti coinvolte. Questi lavoratori possono guardare con fiducia al futuro e gli auguro di continuare a operare per il meglio nella nostra azienda ospedaliera».
LE VERIFICHE DEL NIRS: 64 INDAGINI IN 2 ANNI - Dall’agosto del 2017 all’aprile del 2019 il Nucleo ispettivo regionale Sanità (Nirs) della Regione Puglia ha svolto 64 indagini interne, che hanno portato a 11 segnalazioni, alle Procure penali, alla Corte dei Conti o alle Asl competenti. I dati sono stati forniti questa mattina durante la presentazione dei risultati delle attività del Nirs, alla quale ganno partecipato il governatore Michele Emiliano, il presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo, il coordinatore del Nirs, Mario Fiorella e la dirigente della struttura amministrativa del servizio ispettivo, Silvia Piemonte.
Il Nirs raccoglie le denunce provenienti dai cittadini su presunti casi di malasanità, irregolarità negli appalti sanitari, disfunzioni generali nel sistema sanitario, come agende chiuse per le liste di attesa, malfunzionamento di Cup o uffici, assenteismo.
Solamente dal maggio 2018 all’aprile 2019 le ispezioni sono state 33, di queste 17 sono giunte a termine e tre sono le segnalazioni alle Procure penali o Corte dei Conti. Il Nirs si avvale di 51 ispettori volontari che operano gratuitamente: sono medici, infermieri, ex magistrati, investigatori di polizia giudiziaria in pensione. La dirigente amministrativa ha ricordato che è possibile fare le segnalazioni con una e-mail all’indirizzo nirs@regione.puglia.it oppure inviando una tradizionale lettera. Al temine della presentazione dei dati, Emiliano ha consegnato a tutti gli ispettori un riconoscimento, una bottiglietta contenente la manna di San Nicola.
«Abbiamo profondamente riformato l'organo, lo abbiamo messo nelle condizioni di reagire a tutte le segnalazioni dei cittadini. Molte delle ispezioni di cui parliamo sono nate da telefonate o messaggi di cittadini sul mio telefono, il 335-8402227, quindi potete continuare ad utilizzarlo per segnalare tutte quelle situazioni anomale in sanità che meritano un approfondimento». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della presentazione dei risultati delle attività del Nucleo ispettivo regionale Sanità (Nirs).
«Non sono tantissimi i casi - ha continuato Emiliano - abbiamo condotto un certo numero di ispezioni molto approfondite. Oggi è anche l’occasione per ringraziare tutti i componenti del Nirs, a partire dal presidente Fiorella, ma anche tutti coloro che hanno gratuitamente aderito al progetto e ci hanno dato una mano. Molti di loro sono persone che io conoscevo nella mia vita di magistrato. Sono poliziotti, carabinieri, finanzieri di grande qualità che sono ancora in ottima forma e quindi ci hanno dato una mano ad approfondire queste vicende con lo spirito indipendente, autonomo di un investigatore professionale, guidati peraltro da uno dei magistrati più prestigiosi della regione Puglia che è appunto il presidente Fiorella. L’attività del Nirs - ha concluso - ci ha dato anche molti suggerimenti su come riorganizzare alcuni servizi e molte delle questioni che poi voi avete visto dopo sui giornali, mi riferisco per esempio ad alcune vicende anche di cronaca, in realtà hanno fatto parte prima di approfondimenti da parte del Nirs, relazioni trasmesse all’autorità giudiziaria e sulla base anche di queste relazioni l’autorità giudiziaria è riuscita ancora meglio a dimostrare credo alcune responsabilità, anche di natura penale oltre che disciplinare».