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Rifiuti, «stop poteri alle Province, competenze alla Regione»: pronto un ddl. Il nuovo Piano in sospeso

 
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discarica di Trani

La discarica a Trani

Avocate procedure per Aia e Via. Gli arresti a Taranto hanno dato un'accelerata a un impegno richiesto dagli stessi gestori delle discariche per evitare criteri «differenziati» da un territorio all'altro

Lunedì 13 Maggio 2019, 18:14

18:17

Stop alle competenze delle Province in materia di rilascio di autorizzazione di Aia e Via. Lo scandalo dell'ampliamento della discarica di Grottaglie che ha portato due mesi fa all'arresto dell'ex presidente della Provincia di Taranto, Tamburrano, ha di fatto accelerato un percorso che in qualche modo era stato già avviato in sedi di incontro tra Regione e gestori. In una nota, l'assessore all'Ambiente, Gianni Stea, ha infatti annunciato che sarà presentato il ddl per l’avocazione dei procedimenti di Aia o di Via/Aia, attualmente di competenza provinciale, relativa agli impianti di smaltimento rifiuti non pericolosi che si trovano sul territorio regionale. Una serie di impegni - secondo quanto scrive la Regione - saranno assunti dai gestori in particolare sul materiale proveniente dal trattamento dei rifiuti regionali indifferenziati, ovvero dei rifiuti provenienti dal trattamento della frazione umida, parte delle proprie volumetrie residue.

Un impegno politico che era stato assunto nel febbraio scorso, al momento della firma con cui fu raggiunto una intesa - anche con l'Ager e con la vicepresidenza dell'Anci - sul costo fisso di conferimento di 100 euro a tonnellata per l'organico, tariffa inferiore rispetto ai 118 pagati dal Comuni. In quella sede, i gestori delle discariche chiesero una omogenizzazione di criteri al fine di mettere ordine nelle procedure di conferimento dei rifiuti indifferenziati e dell’umido e fissare tariffe vantaggiose anche nell’ambito del piano regionale di gestione dei rifiuti della Regione Puglia. E, come rivelato un mese dopo con lo scandalo di Grottaglie, superare i problemi di inquinamento degli atti amministrativi.

In base al verbale di accordo del febbraio scorso, i gestori metteranno nei primi tre anni a disposizione dell'Ager la capacità totale dei trattamento dei propri impianti, raccogliendo - secondo una stima - non meno di 300mila tonnellate annue. Per il quarto e quinto anno la disponibilità si ridurrà rispettivamente del 90 e dell'80 per cento in previsione della realizzazione dei 6 impianti pubblici previsti dal Piano strategico dell'Ager approvato alcuni giorni fa dalla giunta regionale. I gestori degli impianti applicheranno solamente ai Comuni su cui insistono gli impianti una tariffa agevolata ridotta del 20%.

Naturalmente si tratta di un impegno politico, poichè il ddl richiede l'iter ordinario di approvazione che prevede i passaggi in commissione e, da ultimo, in consiglio regionale che potrebbe comunque essere spedito. Un passaggio che va di pari passo con il Piano dei rifiuti regionale, per ora fermo nella fase di adozione risalente ad agosto dell'anno scorso e in attesa di approvazione da parte del consiglio regionale una volta ultimate le procedure di Via.

Il nuovo Piano dovrà essere approvato dal consiglio regionale per cancellare la vecchia programmazione vigente risalente al 2013. Nel frattempo la giunta regionale ha approvato tre mesi fa il Piano strategico dell'Ager che prevede la realizzazione di sei nuovi impianti e, per ora, non è prevista nessuna nuova discarica.

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