Il presidente del consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, dopo le polemiche dei giorni scorsi, ha deciso di annullare il quinto appuntamento del progetto 'Moro: Educatore', in programma giovedì 14 marzo a Bari, al quale era prevista la partecipazione dell’ex brigatista Alberto Franceschini. Critiche erano state sollevate, tra gli altri, dalle opposizioni di centrodestra e del M5S, e dai familiari di alcune vittime del terrorismo brigatista.
«Pur ribadendo la validità dell’iniziativa - spiega Loizzo in una nota - che avrebbe offerto ai giovani la testimonianza diretta del fallimento politico del terrorismo negli Anni di Piombo, a fronte di una serie di perplessità sollevate e stante il rischio di insidiose strumentalizzazioni di un’iniziativa di mero contenuto storico, abbiamo deciso di annullare" l'appuntamento.
«Il dolore delle vittime non è in discussione e lo faccio interamente mio - aggiunge Loizzo - avendolo sempre avvertito e condiviso. Al tempo stesso continuo a ritenere utile e non lesiva di alcuna memoria la 'narrazione' autocritica delle vicende da parte di un protagonista che ha pagato penalmente il conto con la giustizia ed ha riconosciuto gli errori».
LEGA: TERRORISTA NON SALE IN CATTEDRA, VITTORIA - «Bene ha fatto l’Ufficio di Presidenza ad accogliere la mia richiesta di annullare l’evento: il fallimento politico del terrorismo non ha bisogno di essere 'raccontatò perché il terrorismo è in sé inaccettabile; in ogni caso, non si racconta facendo salire 'in cattedrà, dinanzi a centinaia di studenti, chi terrorista, purtroppo, è stato e, per di più, senza alcun contraddittorio in ordine alla ricostruzione dei fatti di quegli anni». E’ il commento del segretario pugliese e consigliere regionale della Lega, Andrea Caroppo, dopo la decisione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale di annullare l’evento commemorativo di Aldo Moro con Franceschini, cofondatore delle Brigate Rosse.
«Su una cosa però concordo con Loizzo - conclude Caroppo - sarebbe meglio occuparsi dei problemi dei pugliesi anziché organizzare iniziative per sentirsi comunisti».
CONSIGLIERI PD: «SBAGLIATO ANNULLARE L'EVENTO» - «Annullando l’evento con l’ex brigatista Alberto Franceschini si è reso un cattivo servizio alla verità. La 'ideologica presunzione dell’ignoranzà di coloro che speculano sul dolore dei parenti delle vittime del terrorismo, per arringare la piazza contro un convegno di studi, è altamente diseducativa perché avvolge nelle nebbie dei pregiudizi ciò che invece va studiato e capito. Alla storia e alle sue tragedie, alle sue luci e ombre, bisogna saper guardare in faccia». Lo affermano il presidente del gruppo del Pd alla Regione Puglia, Paolo Campo, e i consiglieri Michele Mazzarano e Sergio Blasi.
«I giovani e gli studenti - dicono - hanno il diritto di sapere anche dalla viva voce di protagonisti e testimoni di quella drammatica stagione che il terrorismo rosso e nero, lo stragismo, le rivoluzioni e l’eversione, hanno minato, in una determinata fase storica, la tenuta democratica del Paese determinando una tragica scia di sangue e morte». «Il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro - sottolineano - hanno rappresentato il momento più duro e doloroso di questa stagione; ma il sacrificio di tante vite umane, per quanto doloroso, non può nascondere una elementare verità: nella lotta al terrorismo lo Stato ha vinto e i terroristi sono stati sconfitti. Riteniamo utile se oggi lo Stato, attraverso la massima istituzione regionale della Puglia, terra di origine di Aldo Moro, chiama un protagonista di quei giorni per testimoniare la sua sconfitta ed ammettere di aver compiuto drammatici errori».
«Chi ha gridato allo scandalo buttando tutto in caciara e strumentalizzando gli studenti in questa truce polemica, ha fatto - concludono - un pessimo servizio agli studenti, alla democrazia ed alla verità. Auspichiamo che nel breve periodo questa comunità recuperi la serenità necessaria per tenere il convegno annullato».
MARMO (FI): «DECISIONE GIUSTA» - «Ritengo che la scelta del presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, di annullare l'appuntamento con Alberto Franceschini, fondatore delle Brigate Rosse, sia di buonsenso e rispettosa dei familiari delle vittime che commemoriamo in questi giorni assieme ad Aldo Moro. Il contrario avrebbe offeso non solo la sensibilità della nostra parte politica, da sempre vicina a chi serve lo Stato con onore e dignità, ma anche la coscienza e la memoria collettiva di tutti i cittadini». Lo afferma il capogruppo di Fi alla Regione Puglia, Nino Marmo. «In un Paese democratico come il nostro, tutti - dice Marmo - hanno il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero e questo è indiscutibile. Però, un’istituzione come il Consiglio Regionale non può mettere il sigillo né promuovere un incontro a cui partecipa il fondatore di un’organizzazione criminale e terroristica che ha scritto una delle pagine più buie della nostra storia». «Il prof. Onofrio Romano - rivela - ha assunto una posizione che condivido: la testimonianza di Franceschini è legittima e feconda se rimane in una cornice di studio e di confronto culturale utile alla raccolta di elementi per una ricostruzione storica. Al contrario può diventare inopportuna ed addirittura offensiva, in particolare nei confronti di chi ha subito la perdita di persone care, se inserita in una manifestazione ufficiale nella quale si deve necessariamente distinguere il piano della memoria dal piano della storia».