Domenica 07 Settembre 2025 | 14:02

«Non sono la basista del colpo all’ufficio postale di viale Candelaro», parla Danila Ariostini, arrestata insieme a 8 foggiani

 
Redazione Foggia

Reporter:

Redazione Foggia

«Non sono la basista del colpo all’ufficio postale di viale Candelaro», parla Danila Ariostini, arrestata insieme a 8 foggiani

Sono accusati di aver svaligiato anche una gioielleria ed un centro scommesse del capoluogo dauno

Martedì 17 Giugno 2025, 12:40

Non fece da basista per la rapina alle Poste di viale Candelaro; entrò nell’ufficio postale non per un sopralluogo prima dell’irruzione dei tre complici armati, ma perché titolare di conto corrente e per eseguire alcune operazioni; quando disse “mettete i guanti e gli scaldacollo” venendo intercettata, non si rivolgeva ai rapinatori, ma ai figli che dovevano andare a scuola e faceva freddo. L’ha detto Danila Ariostini, 43 anni, foggiana, interrogata nel processo abbreviato a 8 foggiani accusati a vario titolo di 3 colpi a mano armata ai danni di gioielleria, ufficio postale e centro scommesse messi a segno tra dicembre 2023 e febbraio 2024.

In attesa di giudizio ci sono Giovanni Mastrullo, 27 anni; Enea Bramante (26); Santuccio Bevilacqua (35); i coetanei Luigi Mondelli e Carlo Federico Rotunno, detenuti in carcere; Aldo D’Angelo, 52 anni, ai domiciliari; la Ariostini, quarantatreenne, a piede libero dopo essere finita inizialmente ai domiciliari; e il figlio Claudio Pesante ventenne, ai domiciliari. Furono arrestati dalla squadra mobile il 20 dicembre scorso su ordinanze cautelari: 5 in carcere e 3 ai domiciliari; gli imputati si dicono innocenti. Il gup Odette Eronia ha rigettato le richieste di rito abbreviato condizionato avanzate da alcuni difensori che chiedevano la trascrizione di intercettazioni; e per Pesante una perizia psichiatrica per accertarne la capacità di intendere e volere: accolta invece la richiesta difensiva di acquisire la documentazione medica di un altro processo in cui Pesante fu condannato a 20 mesi (pena sospesa) per aver aggredito 2 infermieri al pronto soccorso, processo in cui gli venne riconosciuto il vizio parziale di mente.

Il collegio difensivo - gli avv. Luigi Marinelli, Massimiliano Mari, Paolo Ferragonio, Rosario Marino, Manuela La Cava, Antonella Basanisi, Maria Giuseppina Palmieri, Michele Antonio Villani - ha quindi optato per il rito abbreviato senza condizioni: in caso di condanne le pene saranno ridotte di un terzo. Prossime udienze a settembre e ottobre per interrogatorio di altri 3 imputati; requisitoria del pm; arringhe dei legali di parte civile Angelo Marano e Giorgio Laurenti costituitisi per la sala scommesse svaligiata e il dipendente che fu picchiato; arringhe difensive; sentenza prevista il 6 ottobre.

Mastrullo, Bramante, Bevilacqua e D’Angelo sono accusati in concorso con altri presunti complici rimasti ignoti, della rapina alla gioielleria “Piccole gioie” di via Arpi del pomeriggio del 30 novembre 2023. Tre banditi a volto coperto e armati di pistola fece irruzione nel negozio poco dopo l’apertura e si impossessarono di gioielli; D’Angelo avrebbe guidato la “Volvo” usata dalla banda; Bramante fatto da palo, dopo che nella mattinata insieme a Mastrullo e Bevilacqua aveva posteggiato 2 veicoli in via Arpi vicino al negozio perché poi gli autori materiali del raid potessero parcheggiare la “Volvo”.

Bevilacqua, Rotunno, Mondelli e la Ariostini rispondono della rapina della mattina del 31 gennaio 2024 alle Poste di viale Candelaro, dove i tre uomini - a dire di pm e polizia - fecero irruzione a volto coperto e armati di pistola-giocattolo, rapinando 924 euro in contanti e un assegno di 13mila euro, in quanto la cassaforte aveva l’apertura a tempo ed era inattaccabile. La Ariostini avrebbe effettuato una ricognizione nell’ufficio postale per dare il segnale di via libera ai 3 coimputati. Accuse che la donna, difesa dall’avv. Luigi Marinelli, ha respinto rispondendo in aule alle domande del difensore: è correntista dell’ufficio postale (e il legale ha depositato la documentazione che lo dimostra); vi si recò per alcune operazioni, ma visto che c’era molta gente, rinunciò perché doveva andare a lavoro; su richiesta di Bevilacqua gli prese il numerino di prenotazione allo sportello; quanto alle frasi intercettate su “mettersi guanti e scaldacollo” non era un consiglio ai rapinatori, ma l’invito che è solita rivolgere ai figli quando vanno a scuola.

Infine Pesante, ancora Bevilacqua e Rotunno sono imputati della violenta rapina avvenuta la sera del 13 febbraio 2024 in via Crispi nella sala-slot “Big Billionaire”, dove irruppero 4 malavitosi a volto coperto e armati di pistola che picchiarono un dipendente con calci e pugni e si impossessarono di 7mila euro e del portafogli dell’impiegato. Pesante è considerato sulla scorta di video uno degli autori materiali della rapina; mentre Bevilacqua e Rotunno nei giorni precedenti avrebbero scelto l’obiettivo da colpire dopo un sopralluogo, transitando in auto davanti alla sala. L’accusa si basa su intercettazioni e filmati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)