VIESTE - «Il Comune di Vieste si pone ancora una volta dalla parte della legalità e della giustizia. La mafia non deve trovare spazio né qui né in alcuna parte del nostro paese. E per questo, come amministrazione comunale, con determinazione e coraggio, abbiamo deliberato la costituzione in parte civile nel procedimento penale nei confronti di alcuni imputati accusati di reati gravissimi, commessi con metodo mafioso e al fine di agevolare l’attività dell’associazione criminale all’epoca capeggiata da Marco Raduano e Girolamo Perna». Così il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, annuncia la costituzione di parte civile dell’amministrazione comunale nel processo contro la mafia garganica, che vede tra gli imputati anche Marco Raduano, che da marzo collabora con la giustizia, e che era ritenuto il braccio destro di Angelo Notarangelo, il boss di Vieste ucciso nel 2015.
«La decisione di costituirci parte civile - evidenzia - non è solo una questione legale, ma una scelta simbolica e concreta. Significa affermare il nostro impegno per la giustizia, per la sicurezza dei nostri cittadini e per la salvaguardia dei valori che rappresentiamo. È un passo essenziale per tutelare l’ordine pubblico e preservare l’immagine e la reputazione della nostra città, ferita da atti di violenza che non possono e non devono essere tollerati».
«La nostra presenza nel processo - conclude - rappresenta un segnale chiaro: non esiteremo mai a combattere contro la criminalità, per proteggere il nostro territorio e garantire un futuro di legalità e serenità per tutti i nostri cittadini».
La prima udienza del processo è in programma il prossimo 25 ottobre.