Sabato 06 Settembre 2025 | 15:17

Il freddo dell’Antartide un po’ più mite: «Vero, il ghiaccio si sta assottigliando»

 
Massimo Levantaci

Reporter:

Massimo Levantaci

Il freddo dell’Antartide un po’ più mite: «Vero, il ghiaccio si sta assottigliando»

Matteo Villani, ricercatore foggiano: «Costruiamo altre piste per gli aerei da trasporto»

Lunedì 23 Gennaio 2023, 10:20

10:23

Fa freddo a Foggia e in tutta la Capitanata e si battono i denti per l'inverno finalmente arrivato. Ma in Antartide, dove il freddo costituisce l'elemento naturale per l'ecosistema del pianeta stesso, le distese di ghiaccio vanno via via assottigliandosi. La Gazzetta lo ha chiesto a Matteo Villani, tecnico foggiano di ricerca dell'Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo ecosostenibile, ormai alla sesta missione nella base italiana semipermanente Mario Zucchelli.

«Quest’anno - risponde Villani - abbiamo trovato in fase di apertura lo strato superficiale di pack Marino molto sottile, circa 120 centimetri, pochi per permettere ad aerei militari come il C130 di ''agghiacciare'' sul mare. Ciò è stato anche dovuto a una mareggiata molto forte avvenuta dopo la chiusura della base, a febbraio scorso, così come ci hanno riferito i colleghi della base coreana che distano pochi chilometri dalla nostra».

Nuovi indizi dunque sull'innalzamento delle temperature e sul fattore climatico in mutamento anche ai poli del pianeta. Per ovviare a una situazione anomala in una delle aree più fredde della terra, la spedizione italiana è dunque corsa ai ripari: «Nella zona di Boulder Clay - afferma Villani - abbiamo realizzato la prima pista in Antartide su morena (accumulo di materiali: ndr) utilizzando un semipreparato in terrabattuta proprio per permettere ad aerei di grossa taglia di poter arrivare in Antartide anche dopo il mese di novembre di ogni anno, ovvero il periodo in genere per poter effettuare questo genere di trasporti in queste zone. A dicembre, infatti, lo strato di pack Marino si assottiglia molto e non è possibile utilizzarlo per permettere l'arrivo degli aerei».

In Antartide il ghiaccio si sta sciogliendo, una progressione lenta ma continua che il ricercatore foggiano può confermare più o meno direttamente: «Io vengo qui da pochi anni, tuttavia colleghi ormai in pensione ci hanno detto che trent'anni fa le temperature in apertura erano molto più rigide di quelle che ci sono in media in questi ultimi anni. Durante il mese di novembre - aggiunge - abbiamo avuto temperature che andavano da meno 15 a meno 20 ed a fine dicembre siamo a -6 ed a -8. Ma va detto anche che questo periodo è il più caldo dell'estate australe. Adesso ci aspettiamo che a febbraio, in fase di chiusura della nostra missione, le temperature raggiungano i meno 20 gradi. In genere durante l'inverno sulla base costiera si raggiungono anche i meno 40 gradi, mentre nell'altra base italiana in cooperazione con il governo francese (base permanente dove restano 15-16 persone anche durante il lungo e buio inverno antartico), si raggiungono anche i meno 80 e meno 90 gradi sotto zero».

Stiamo andando incontro allo shock termico i cui segnali sono visibili ad occhio nudo anche nei nostri luoghi più antropizzati? «Può darsi, ma la ricerca può fare ben poco. Molto invece può essere fatto dagli uomini modificando le proprie abitudini per rispettare il nostro ''unico'' pianeta finora ospitale per noi tutti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)