FOGGIA - Si dice che dietro ogni problema ci sia un’opportunità, devono averla pensata così anche gli ottanta dipendenti dell’azienda foggiana BLab, analisi e certificazione di qualità sui prodotti alimentari e sull’ambiente, gratificati dall’azienda di una maggiorazione in busta paga del 20% sullo stipendio accreditato durante l’emergenza Covid. Siamo a Foggia, area industriale, a due passi dal colosso Barilla che di BLab è stata un po’ la chioccia e l’azienda-guida in questo processo di evoluzione prima industriale poi via via anche etico e sociale. Quando è scoppiata l’emergenza sanitaria, i laboratori foggiani hanno dovuto raddoppiare gli sforzi per tenere testa alla produzione alimentare autorizzata in quei giorni dal governo a pompare le maggiori energie perchè la gente, bloccata in casa per il lockdown, aveva almeno il diritto di fare la spesa.
Alla BLab non si sono persi d’animo, i ritmi sono diventati incessanti. «I nostri collaboratori hanno fatto enormi sacrifici, loro con le rispettive famiglie. È stata una corsa a ostacoli per garantire i livelli di produzione e assicurare all’interno del nostro gruppo di lavoro standard professionali all’altezza del compito. Il welfare straordinario, attuato durante il periodo del Covid-19, nasce proprio come una reazione alle esigenze in atto: non potendo fermare l’attività, anzi dovendo imprimere una marcia in più, abbiamo pensato di dover premiare questo sforzo organizzativo concretamente».
A parlare così è Lucia Bonassisa, biologa, amministratore unico dell’azienda che porta avanti una missione sulla sicurezza alimentare. «Quello che accade a tavola va raccontato», si legge nell’incipit di benvenuto sul sito cosparso di un rosso abbagliante. BLab annovera tra i suoi partner il Consiglio nazionale delle ricerche, la Società chimica italiana, l’Università di Siena, naturalmente l’Ateneo foggiano attraverso il Distretto tecnologico agroalimentare della Puglia, il Consiglio nazionale per la ricerca in agricoltura. Da qualche tempo l’azienda riunisce il think-thank della scienza applicata all’informazione tecnologica in agricoltura e all’alimentazione sull’omonimo magazine che misura un po’ la cifra del livello raggiunto o che si aspira a raggiungere nel selettivo segmento della conoscenza applicata a temi come appunto la sicurezza del nostro food, temi divenuti soltanto da poco tempo d’attualità, o comunque “commestibili”, alla grande platea dei consumatori.
Dunque sicurezza alimentare e benessere interno possono andare a braccetto, la mission di Bonassisa, consapevole che l’azienda possa crescere solo se strutturata con il sorriso e attraverso la soddisfazione di risultato.
«Siamo contrari alla cassa integrazione, quando siamo entrati anche noi nel tunnel della pandemia e non sapevamo ancora come avremmo dovuto impostare una reazione, i nostri consulenti ci invitavano a ridurre il personale utilizzando le opportunità offerte dallo Stato. Abbiamo invece deciso di andare nella direzione opposta, strutturando l’azienda intorno al dipendente. Tutto è in linea con questa idea: in azienda abbiamo allestito un’area dedicata alle neo-mamme, che così possono anche allattare sul luogo di lavoro. E non è finita: a breve avremo anche una palestra dedicata al benessere della persona, ma non sui soliti esercizi: ci concentreremo sull’insegnamento delle tecniche di respirazione».