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Isole Tremiti, i sub dell'Arma scoprono una vecchia anfora nei fondali

 
Redazione Foggia

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Isole Tremiti, i sub dell'Arma scoprono una vecchia anfora nei fondali

La scoperta nell'area marina protetta: adesso il reperto verrà datato

Lunedì 23 Settembre 2019, 10:31

L’area della marina protetta delle Isole Tremiti ancora al centro dell’attenzione: dopo le immersioni di dieci sub non vedenti, e con loro il presidente della Regione Pgulia Michele Emiliano, per ripulire i fondali dai rifiuti, i fondali delle «Diomedee» sono stati... passati al setaccio dai sub dei carabinieri. Iniziative che coincidono con il trentennale dell’istituzione della riserva naturale marina Isole Tremiti datata 1989: protegge l'area marina di 1.466 ettari che circonda le Isole Tremiti. Come rende noto un comunicato diffuso dall’Arma, i carabinieri del nucleo subacquei di Pescara, in collaborazione con i colleghi del nucleo tutela patrimonio culturale di Bari e della locale caserma, nei giorni scorsi e per 6 giorni «hanno effettuato una campagna di controllo dei siti subacquei di interesse storico ed archeologico presenti nel parco delle Isole Tremiti.

«Durante la campagna di controllo portata avanti nonostante le difficili condizioni meteo-marine, sono stati ispezionati» dicono ancora gli investigatori «una decina di siti di interesse al fine di verificare le condizioni di conservazione del materiale sommerso. Nel corso di queste operazioni i subacquei dei carabinieri hanno anche rivenuto un nuovo ceppo di ancora romana ed un’anfora dall’apparente origine etrusca, e pertanto di presumibile datazione II-IV secolo avanti Cristo. Se l’origine sarà confermata dagli esperti, l’anfora» annota l’Arma «avrebbe un notevole interesse archeologico, in quanto i loro rinvenimenti sono molto rari; entrambi i reperti non risulta fossero mai stati segnalati prima alla soprintendenza».

La sezione di Pescara del nucleo carabinieri subacquei ha due anni di vita: fu istituita infatti nel luglio del 2017 con competenza su Marche, Abruzzo, Molise e Puglia. Il servizio subacquei dell'Arma venne invece istituito nel 1953, «per assicurare all'Arma territoriale un valido apporto nelle operazioni di polizia giudiziaria di ricerche in mare, nei laghi, nei fiumi e, in generale, nell’acqua per il recupero di armi, munizioni, cadaveri, relitti, corpi di reato e qualsiasi altro materiale che, nel particolare ambiente, sia stato occultato o disperso. Ma Oltre ai fini di polizia giudiziaria, i carabinieri subacquei effettuano soccorso delle popolazioni e recupero di beni nel caso di alluvioni ed allagamenti. Hanno compiti esclusivi di salvaguardia e recupero di materiale di interesse storico ed archeologico, nonché di tutela dell’ambiente; effettuano inoltre ricerche di natura scientifica, collaborando con i maggiori enti italiani».

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