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Covid in Basilicata, i dati del weekend: su 1880 tamponi 180 nuovi positivi, 2 morti
Le dichiarazioni
Redazione online
04 Ottobre 2020
BARI - «A 24 ore dall’apertura di questa edizione della Campionaria che è e resterà unica nella storia perché la pandemia sta stravolgendo tutti gli assetti mondiali, desidero condividere delle riflessioni utili a ribadire il senso di quello che stiamo facendo con l’enorme sacrificio di Nuova Fiera del Levante e la fondamentale collaborazione degli espositori presenti in questa edizione. Ci siamo»: con queste parole il presidente di Nuova Fiera del Levante, Alessandro Ambrosi, fa un primo bilancio della Campionaria 2020, inevitabilmente condizionata dall'emergenza covid, organizzata, nonostante le difficoltà, in un'inedita collocazione d'ottobre.
«A mantenere viva e presente l’agorà del commercio del Levante per eccellenza - dice Ambrosi - A non calare le vele della nostra Caravella che si, è in un mare periglioso, ma non si ferma. E non si vuole fermare. La Fiera del Levante è una istituzione, come il giro d’Italia che quest’anno non si è fatto in maggio ma si farà ad ottobre. Lo fanno perché si deve fare. Come stiamo facendo noi. In tono minore, con rigidissime misure di sicurezza, ma con la voglia di essere tra quanti nel nostro Paese 'resistono'».
«Da quest’edizione i paragoni con quanto è successo fino ad oggi purtroppo non possono più valere - aggiunge Ambrosi -. C’è tutto da ricostruire. Dovremmo però parlare della vittoria di esserci, degli stand ben distanziati, del coraggio degli espositori, dell’attenzione e della pazienza dei visitatori. Tutto il resto, i numeri di fine giornata, le foto dei viali con il colpo d’occhio dei visitatori, sono elementi su cui per quest’anno sapevamo fin dall’inizio che era davvero molto relativo affidarsi».
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