Incassato da parte di Lufthansa, il 3 luglio scorso, il via libera della Commissione europea al processo di acquisizione di ITA, ci si domanda quali saranno le reali ricadute per gli utenti del passaggio della ex compagnia di bandiera al più grande vettore aereo d’Europa. Più volte Carsten Spohr, l’amministratore delegato del gruppo Lufthansa, ha affermato che l’operazione avrebbe «liberato gli italiani dal dominio di Ryanair», un’affermazione che risuona particolarmente originale se considerata dalla Puglia, che è una delle destinazioni italiane che ha avuto maggiori vantaggi dall’espansione della compagnia irlandese.
Ma andiamo con ordine. Il percorso di acquisizione di ITA da parte di Lufthansa partirà alla fine di quest’anno e sarà progressivo. Il primo passaggio, quello che segnerà l’effettivo ingresso del colosso tedesco nel capitale di ITA (con una quota del 41%), si chiuderà a ottobre 2024, il secondo nel 2026, quando ITA potrà essere pienamente operativa all’interno della più grande alleanza di compagnie aree - la Star Alliance -, e la quota di capitale tedesco potrà salire al 90% e la terza fase, entro il 2033, quando Lufthansa completerà l’investimento complessivo di 829 milioni acquisendo il 100% della newco sorta dalle ceneri di Alitalia.
Il progetto di fusione è entrato nel mirino dell’agenzia antitrust europea in merito a questioni che poco hanno a che vedere con il segmento low cost. ITA e Lufthansa avrebbero al momento circa il 60% dei collegamenti e oltre il 70% del traffico passeggeri in partenza e arrivo dall’aeroporto di Linate, e questo mina seriamente la concorrenza sullo scalo milanese. L’agenzia ha così disposto che Lufthansa e ITA rinuncino a un totale di 204 slot settimanali in estate e 192 in inverno.
Una posizione di vantaggio indebito si concretizzerebbe anche su dieci rotte intraeuropee, rispetto alle quali le due compagnie dovranno concedere maggiore spazio ad altri soggetti. Ma la questione più importante, ed economicamente più vantaggiosa, riguarda le rotte extraeuropee dove l’erede della vecchia Alitalia detiene ancora un tesoretto di slot. Le rotte per il Nordamerica sono sotto osservazione perché il nuovo grande gruppo potrebbe raggiungere un’eccessiva concentrazione, mentre interessanti prospettive si profilano per Brasile e Argentina, i due grandi paesi verso i quali le due compagnie assieme raddoppierebbero la presenza che è attualmente del 7% circa per ciascuna compagnia.
E Ryanair? Per Lufthansa Ryanair è un competitor fastidioso in tutta Europa: in termini di passeggeri trasportati, nel 2023 Lufthansa è stata la prima compagnia aerea in Europa con 101 milioni di passeggeri, Air France KLM la seconda mentre Ryanair si piazza al terzo posto con 73 milioni di passeggeri. Uno su sette posti in Europa è offerto da Ryanair, e l’Italia rimane il suo mercato principale, seguita da Spagna e Inghilterra. Inoltre, Ryanair detiene oltre il 40% delle quote del mercato domestico italiano.
Ma i dubbi che ITA-Lufthansa possano rappresentare a breve termine un concorrente serio in termini di prezzo rispetto a Ryanair, che ha tariffe inferiori in media del 50%, sulle rotte nazionali, rispetto a ITA, sono parecchi. E’ notizia di pochi giorni fa che Lufthansa prevede aumenti delle tariffe tra i 2 e i 72 euro a viaggio a partire dal 1 gennaio 2025 su tutti i voli in partenza dall’Europa per tenere conto dei costi ambientali e, in particolare, di quelli del SAF, il carburante di fonte biologica per aerei che per abbattere le emissioni di Co2 dovrà essere sempre più usato, e il cui costo è al momento quasi 5 volte quelli del carburante ordinario.
Certo, l’entrata nel gruppo di Lufthansa potrà consentire di ampliare il numero di collegamenti che negli ultimi anni l’erede della compagnia di bandiera non era in grado più di gestire, anche per la dimensione limitata della sua flotta. I benefici per i viaggiatori italiani non saranno né immediati né facilmente monetizzabili: si spera in un aumento della qualità e una più razionale distribuzione della rete. In questo, la concorrenza di Ryanair è fondamentale e dunque più che liberarci dal dominio della compagnia giallo-blu, speriamo che Lufthansa metta in campo una concorrenza leale e apprezzabile.