Sabato 06 Settembre 2025 | 18:54

Pnrr e comuni: a rischio la crescita delle realtà locali

 
Cateno De Luca

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Cateno De Luca

Pnrr, basta confusione: crescita e riequilibrio gli obiettivi primari

Il nostro Paese non era pronto ad affrontare le scadenze del Pnrr già dall’inizio, con progetti e misure inattuabili, e non è stata fatta una semplificazione burocratica quale, ad esempio, una sorta di «legge obiettivo» per progetto

Sabato 05 Agosto 2023, 13:21

Negli ultimi giorni si è nuovamente acceso il dibattito sul Pnrr. L’Italia aveva la possibilità di far ripartire la nostra economia dopo anni devastati dal Covid, ma c’è una triste verità: il nostro Paese non era pronto ad affrontare le scadenze del Pnrr già dall’inizio, con progetti e misure inattuabili, e non è stata fatta una semplificazione burocratica quale, ad esempio, una sorta di «legge obiettivo» per progetto. Si è continuato a mantenere lo stesso apparato burocratico che non è stato in grado di garantire la performance del Pnrr.

Questo governo, però, ha toccato il fondo con il taglio di 16 miliardi di progetti del Pnrr a sfavore dei sindaci e delle loro comunità. Un taglio che mostra la totale assenza di una visione strategica. Vero è che i progetti dovranno essere riprotetti su altri fondi statali (FSC per la programmazione 21-27 ad esempio), ma quei fondi sarebbero serviti ad altro, come per la manutenzione straordinaria delle strade statali e provinciali, la manutenzione straordinaria degli edifici pubblici o il completamento di quelle opere coperte dagli stessi FSC con la programmazione 2014-2020 e che lo stesso ministro Fitto ha stoppato e lasciato in un purgatorio già da dicembre 2022.

Bisognerebbe che Fitto spiegasse, inoltre, cosa dovrebbero fare quei sindaci metropolitani ai quali il ministro ha chiesto, con propria nota appena insediatosi, di riprogrammare i patti delle città metropolitane 14-20 per poi non certificare con la cabina di regia ministeriale tali riprogrammazioni. Per tali manovre centralistiche sugli FSC 14-20 (i Patti delle Città Metropolitane, ndr) sono rimasti sospesi tanti progetti in tutto il Meridione.

Invece di valorizzare chi ogni giorno sta in trincea per risolvere i problemi dei cittadini, questo governo con le ultime decisioni prese in tema di Pnrr ha di fatto rallentato la crescita delle nostre comunità lasciando appalti sospesi e senza dare informazioni su come si debbano comportare i sindaci. Di recente anche i tecnici di Camera e Senato attraverso un dossier pubblico hanno certificato che non ci sono i fondi per rifinanziare i progetti tagliati dal governo, mentre il ministro Fitto ha detto che i soldi ci sono. Bene, perché allora Fitto non ci dice dove sono i nuovi fondi? Perché non ci dice se i fondi tagliati dal Pnrr resteranno sui territori e da dove li toglierà. Infatti, anche se è vero che le opere del Pnrr (Piani Urbani Integrati ad esempio) comunque non potranno essere definanziate (in quanto i Comuni e le Città metropolitane sono in regola con le scadenze) i territori perderanno parte delle risorse 21-27 in quanto andranno a coprire le opere oggi coperte da Pnrr. La coperta è sempre quella, ed è corta.

Questo governo non ha pensato a semplificare le procedure del rilascio di nulla osta e autorizzazioni, soprattutto quelli in materia ambientale. Sono evidenti i gravi ritardi della commissione di valutazione d’impatto ambientale che deve rilasciare il parere ambientale per progetti strategici come quelli degli svincoli autostradali. Manca una visione complessiva di riduzione e semplificazione burocratica.

A giugno 2024 ci saranno le elezioni europee, gli italiani avranno la possibilità di scegliere nuovi rappresentanti a Bruxelles. Sud chiama Nord si presenterà e la nostra direttrice riamane sempre e solo una: la buona amministrazione. Siamo sindaci e amministratori locali che conoscono la macchina comunale e siamo abituati a trovare la soluzione per risolvere i problemi.

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