Sabato 06 Settembre 2025 | 23:20

La festa è appena cominciata, ma può essere già finita

 
Lino Patruno

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Lino Patruno

La festa è appena cominciata, ma può essere già finita

Insomma sarà che l’inflazione non guarda in faccia nessuno. Ma certo non guardano in faccia nessuno i furbetti indigeni, provocando una inflazione indotta che pesa su tutti

Venerdì 04 Agosto 2023, 11:45

Certo, nonostante tutto, la Puglia turistica non è ancora Venezia. Meno che mai lo è la Basilicata. E prima che lo diventino, arriveranno a fare un papa donna. Ma nel frattempo dobbiamo deciderci. E qui non siamo solo alla baresissima trinità orecchiette-focaccia-polpo che giustamente indispone il direttore Iarussi, il quale ogni anno ne scrive consapevole che poi non cambierà alcunché. Anzi l’anno dopo per completare la migliore offerta locale bisogna aggiungerci anche la mitica birra sudata. Top di gamma, sentenziano i pubblicitari. Ma nonostante tutto, diciamolo chiaro a uso dei salici piangenti di professione: viva il turismo. Perché i suddetti piangevano anche quando dalle nostre parti non passava un cane.

Ora, per dire, vedi Bari e fai bene a ricordare quando luglio-agosto era tutto un camposanto, era un notizia se vedevi uno per strada. Certo, specie per chi li ha sotto casa, non è un’offerta Platinum uscire e trovarsi nella perenne orgia gastronomica di bar e ristoranti all’aperto. Perché il turismo ha un primo effetto collaterale: i turisti mangiano. E non come noi indigeni abbonati alle 13,30-21, per il viandante ogni ora va bene. Specie quando hai impostato una campagna di promozione sulla gastronomia e sulla movida. Va a finire che vengono soprattutto per questo. E non puoi lamentarti, al di là del rancore sociale verso chi fa soldi e a te non viene niente. A te che non riesci più a trovare un due stanze in fitto perché ora anche il più ruzzulano capisce di b&b.

Anzi tu che ne sei fuori, sei vittima anche per altro della fenomenologia del turismo, ai limiti di quello di massa. Perché dalle nostre parti considereremo la programmazione una roba da burocrati, ma quanto ad approfittare della situazione, siamo da oro olimpico. Così via a far pagare due euro una bottiglietta d’acqua che senza il pollo di turno non avrebbe raggiunto l’euro. E via a far pagare 16 euro una frisella da Guiness dei primati. E dieci euro uno spritz, ché se lo facessi regolarmente interverrebbe la buoncostume. Così il già insopportabile carovita si alimenta anche di questi rincari da solleone. A parte il fatto che la rapina al turista è di intelligenza tale da poter essere considerata il sistema rapido per perderlo. E purtroppo non capita ogni giorno che la finanza blocchi a Polignano quindici calessini che facevano pagare a tutti come se fossero l’emiro del Qatar.

Insomma sarà che l’inflazione non guarda in faccia nessuno. Ma certo non guardano in faccia nessuno i furbetti indigeni, provocando una inflazione indotta che pesa su tutti. E se tu, come si dice, metti il tuo appartamento a reddito, finiranno per salire anche i prezzi di quelli che restano semplici appartamenti, non miraggio fotografico con tanto di vista mare da vedere solo in foto. Così, sempre per dire, se buona parte delle spiagge diventano piccole Acapulco da 500 euro al giorno a famiglia, vuoi che non si attizzi anche quello che ti offre solo un ombrellone e uno scoglio?

Allora se il turismo si deve saper comportare, se non deve bivaccare sulla scalinata della chiesa, si devono saper comportare anche gli autoctoni. Tu che sei il nativo non puoi lordare ogni piazzola di sosta, ma ogni piazzola di sosta di ogni benedetta strada statale, di rifiuti che ti fastidi a mettere nel cassonetto. E non è possibile che una grande «new entry», una grande nuova entrata come Bari, non abbia in giro cartelli con i numeri dei taxi, magari anche in inglese, sai? quella lingua ora in voga. A parte quelli che hanno il pos sempre in avaria manco fosse un bagno su un treno per il Sud. E quanto a bagni, consigliabile una controllata alla prostata prima di sbarcare da noi, visto che i bagni sono più introvabili di un cammello al Polo Nord.

Sappiamo cosa abbia fatto diventare la Puglia (in particolare) più desiderabile di una doccia vigente Caronte, quest’anno anche la grande moda e il G7. Merito delle sue bellezze al cinema e in tv, di qualche amante eccellente che ha fatto da calamita (oggi si dice testimonial), dei voli per farceli arrivare. Tutti in Puglia, tutti in Puglia. Ma si sa che nulla come il turismo è legato a una emozione, e che nulla come una emozione è impalpabile come un soffio. Si sa che nulla come il turismo è legato al passaparola, e nulla più della parola è fugace come il vento. E si sa che, sempre per dire, non puoi avere a Bari una delle più belle ma anche meno consigliate e meno visitate pinacoteche d’Italia.

Allora il turista sarà sempre quello del telefonino, che inquadra il pittoresco più che il memorabile. Il selfie e via. Anzi l’anno prossimo si va in Albania o Grecia, dove non ti guardano come una preda e un lettino a mare non te lo spacciano come un pezzo di antiquariato. La festa è appena cominciata ma può essere già finita.

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