Giovedì 04 Dicembre 2025 | 21:25

Il voto alle regionali? Ecco i meccanismi del «dietro le quinte»

Il voto alle regionali? Ecco i meccanismi del «dietro le quinte»

 
Tommy Attanasio

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Tommy Attanasio

Il voto alle regionali? Ecco i meccanismi del «dietro le quinte»

Seppur ogni territorio ha le sue peculiarità c’è un filo che lega spesso le Regioni del Sud ovvero, tanto peggio si è Governato tanto più è facile confermare la coalizione uscente

Giovedì 04 Dicembre 2025, 14:00

Leggo da alcuni giorni l’analisi del voto relativa alle Regionali che si sono da poco tenute. Autorevoli esponenti politici, opinionisti, scrittori, ed aggiungo io con ironia Santi, navigatori e poeti, hanno detto la loro. Ci mancherebbe. Ogni uno ha la sua opinione, ci dicono: non si è creata una nuova classe dirigente, abbiamo pur perdendo più voti delle scorse regionali, e più Consiglieri, l’astensione ci ha penalizzato , non c’era un programma adeguato ecc…

Tuttavia coloro i quali si sono cimentati nelle più disparate analisi hanno una cosa in comune, non si sono mai candidati e non hanno mai fatto una campagna elettorale per le Regionali. Mi permetto quindi dopo aver affrontato ben quattro campagne elettorali sulla mia pelle di esprimere il mio pensiero. Non già per quanto accaduto ma per la genesi che si realizza dietro le quinte prima per avere poi i risultati che tutti leggiamo increduli ma per noi addetti facilmente prevedibili. Spiego partendo dai mister o miss 30mila preferenze. A loro i più sinceri auguri di buon lavoro. Tutti si chiedono: ma come si fa ad ottenere tali risultati? In premessa voi pensate che il candidato conosca uno per uno chi li ha votati scrivendo il nome sulla scheda? Non esiste. Tali risultati sono la sintesi prevalente di una quantità di relazioni che il candidato ha costruito negli anni nei Comuni della propria circoscrizione elettorali a partire dai Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali del proprio partito o di liste civiche di area. Si chiama nel gergo: facciamo una bella squadra. Questo avviene nella fase preparatoria. Tanto più vi è aria di vittoria tanto più sarà facile catalizzare consenso sulla propria persona, questo il motivo per il quale il candidato con buona approssimazione conosce anche la cifra elettorale dei suoi voti perché garantiti dai suoi supporter Comune per Comune.

Nella fattispecie, in Puglia il Pd è maggioranza in moltissime realtà e questa non è una colpa ci mancherebbe. A conferma la maggiore performance il centrodestra la ha proprio ottenuta nel Salento (e non è un a casualità) dove a Lecce ha strappato alla sinistra la guida della città. Acquisito il primo dato: nelle competizioni Regionali i Comuni a guida omogenea sono di ottimo supporto al candidato Presidente.

Secondo aspetto, seppur ogni territorio ha le sue peculiarità c’è un filo che lega spesso le Regioni del Sud ovvero, tanto peggio si è Governato tanto più è facile confermare la coalizione uscente. Questo perché una macchina amministrativa inefficace e burocratica spinge gli elettori per tramite dei grandi elettori a chiedere risposte ai loro problemi quotidiani. Nella nostra Regione e credo anche in Campania sono sempre attuali tre parole: conosci, mi raccomando si può fare qualcosa? Quindi se sei nella squadra e della squadra di cui innanzi dicevo puoi sperare di vedere risolti i tuoi problemi. La gente protesta per una sanità migliore ma non vota per migliorarla perché ritiene che nulla cambierebbe, invero vota se qualcuno della squadra in caso di bisogno gli garantisce un posto letto od una visita specialistica gratuita immediata o la sollecitazione ad una pratica bloccata e tanto altro. Tanto è vero che hanno votato 1.475 .000 elettori pari a circa del 41,83 % dei votanti di questi il 63,97 hanno votato per il CSX pari a 919,655 . Di questi ben oltre la metà sono stati raccolti da solo venti candidati. Per questo mi riconosco in chi ha detto «il voto di opinione il grande assente» ma non spiegandone la radice.

Ecco le squadre di cui vi dicevo. Chiamatela clientela diffusa, chiamatela vicinanza alle persone, chiamatela voto di scambio, chiamatela piovra o calamaro. Di mio non esprimo alcun giudizio. Tuttavia più è malata la burocrazia ed inefficienti i servizi pubblici tanto più si annida questa prassi sicuramente tossica ma attuale che spaccia spesso il diritto di un cittadino per una cortesia , motivo per il quale poi ci si sente obbligati a votare e far votare chi si è interessato al proprio problema. È una ragnatela così intricata da essere impossibile districarla.

A condizioni date cosa avrebbe potuto fare il centro destra? Semplice, creare tutte le condizioni durante gli anni per essere attraenti, competitivi e coinvolgenti in tutte le competizioni elettorali da quelle del più piccolo Comune per arrivare a Bari e Taranto in primis. Su questa base con un buon candidato da lanciare con largo anticipo - perché i Maradona non esistono e non li puoi creare in laboratorio andare a giocarsela - ma con nuove parole d’ordine con una nuova umanità e visione casa per casa mirando a far ritornare al voto chi non facendo parte di alcuna squadra e squadretta si senta parte attiva ed importante.

In sintesi, una vittoria elettorale non la si inventa, la si costruisce giorno per giorno con tenacia e passione. Perché noi oggi siamo le scelte che abbiamo fatto in passato. In questa campagna elettorale la grande assente è stata la passione e la motivazione e tuttavia per i motivi innanzi addotti nulla si sarebbe potuto fare per ribaltare il risultato.

Per concludere io non mi appassiono alla schiera dei tagliatori di teste ergo si sa chi va via ma non si sa chi potrebbe venire e quindi non vi è alcuna garanzia di un cambio di passo. Tuttavia di mio ho classificato gli uomini in due categorie i primi che si evolvono accettando gli errori per non commetterne altri e sono i migliori e poi ci sono gli uomini che per non offendere il proprio ego perseverano cercando risposte e giustificazioni che mal si conciliano alla realtà. Il prossimo anno si sarà già in campagna elettorale per le Politiche e saranno dolori in Puglia per il centrodestra se non si cambierà subito passo. Con l’occasione gli auguri di buon lavoro ad Antonio Decaro.

Spendo solo una parola. Credo egli si sia liberato da presenze tossiche, bene, e per questo immagino farà una buona partenza perché l’entusiasmo da prestazione in lui sarà a mille. Per chi ama la propria terra mai sperare che l’avversario faccia male per poi forse costruire sulle macerie una vittoria elettorale e dico forse per quanto già prima detto. Auguri Puglia mia.

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