È stata dedicata al sistema cinema l’assemblea della Cna Puglia che ha poi redistribuito le deleghe e rinnovato il Direttivo dell’associazione. Ne fanno parte, oltre al presidente Ivan D’Ambrosio, produttore di Dinamo Film, Francesca Valentini di Octopost lab, Francesco Lattarulo di Mediterraneo Cinematografica, Claudio Esposito di The Piranesi Experience, Andrea Costantino di Anche Cinema, Brunella Fili di Officinema, Vincenzo De Marco di Beagle Media e Giancarlo Spinelli di Deadhouse Pictures.
Il sistema del cinema e dell’audiovisivo deve ripartire con tempistiche strette e idee chiare. Il momento è questo. La tavola rotonda è stata un’occasione di scambio – grazie all’intervento del nostro presidente nazionale Gianluca Curti e dell’associazione Italia Film Commissions – per un interessante zoom out su quello che sta avvenendo nel resto del Paese, che ha offerto una panoramica di quello che le altre regioni italiane hanno già programmato in termini di incentivi per le produzioni nazionali e internazionali. Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania, Veneto, Emilia Romagna, Alto Adige, Trentino hanno già messo in campo una grande varietà di strumenti di intervento e di fondi di dotazione, in cui vengono declinati, con focus specifici per ogni regione, interventi per l’attrazione delle produzioni sul territorio, misure di sostegno ai generi del documentario e dell’animazione, strumenti di crescita professionale e di incentivi all’internazionalizzazione per le imprese e gli autori del territorio, interventi di formazione di base ed avanzata. Sul mercato delle opportunità al quale da anni tutti i produttori attingono le loro chance di cofinanziamento dei film la Puglia è al momento una delle regioni che si è attardata di più, dopo essere stata per anni una delle Film Commission che si faceva trovare sempre pronta ai blocchi di partenza. Questo significa che molte delle produzioni che hanno già deciso dove ambientare i propri film nel 2023 e nel 2024 non hanno considerato la nostra regione come opzione, a causa dell’assenza di bandi aperti. Poco male, diranno quelli che pensano che il cinema sia solo glamour, red carpet e photo opportunity.
In realtà da 15 anni a questa parte il cinema in Puglia è diventato lavoro, competenze e professionalità, un cambio di prospettiva concreto e reale per centinaia di giovani pugliesi che hanno imparato con il tempo i segreti di uno qualsiasi dei tanti mestieri del grande lavoro collettivo che è la realizzazione di un film. Hanno imparato a farlo e ne hanno fatto la loro professione. Gli studi commissionati da tutti gli enti del settore dimostrano che per ogni euro speso il ritorno sul territorio è quantificabile in una misura tra i 5 e i 7 euro. Un rapporto, quello tra spesa e ritorno economico, estremamente vantaggioso per le regioni che scelgono di investire nel cinema e nell’audiovisivo, che aggiunge ai suoi vantaggi quello dell’immediatezza dei suoi risultati. Come dimostrato dall’indotto legato agli introiti sono molteplici i settori merceologici che sono interessati in modo complementare dalla realizzazione di un film: servizi di catering, ristoranti e bar, strutture ricettive, noleggi di piattaforme aeree, servizi di traporti e noleggio mezzi, taxi ed NCC, falegnamerie e ferramenta, agenzie di comparse e tutto il variegato range di forniture – continue o estemporanee - legate alla produzione cinematografica. Non si tratta di proteggere o assistere, dunque, si tratta di investire. Così come di investimento si tratta per tutte le misure – da tempo richieste dalla nostra associazione di categoria – che creano i presupposti per una crescita strutturale del comparto produttivo pugliese attraverso strumenti di intervento che sostengano lo sviluppo dei progetti, l’internazionalizzazione e la formazione di base ed avanzata e forme di distribuzione dei prodotti che mantengano la centralità della sala con modalità innovative di fruizione. Le società che crescono in Puglia sono le prime a sviluppare progetti originali che hanno un legame con il territorio, che creano lavoro continuativo e che gestiscono le produzioni esecutive garantendo tutti i professionisti e i fornitori del territorio sul rispetto degli impegni presi per conto delle produzioni che scelgono la Puglia per l’ambientazione dei propri film.
Gli scenari prospettati durante la tavola rotonda dal direttore Aldo Patruno rimandano ad un 2023 basato ancora su economie residuali e di recupero degli avanzi di gestione, in attesa della messa a sistema della nuova programmazione culturale. Siamo consapevoli delle difficoltà di questo periodo di transizione, e collaboreremo in modo molto propositivo alla ottimizzazione delle risorse disponibili. Il direttore di Apulia Film Commission Antonio Parente ha annunciato durante l’incontro l’imminente pubblicazione dell’Apulia Film Fund e del Development Film Fund.
Del primo attendiamo di analizzare e discutere le linee guida, già sapendo che sul tema della premialità in favore delle società di produzione pugliesi riteniamo del tutto controproducente tornare indietro. Del secondo invece salutiamo con grande favore il ritorno, sapendo quanto importante si sia rivelato in passato nel sostenere la fase di sviluppo dei progetti, la più delicata e la più insidiosa per le micro e piccole imprese dell’audiovisivo di questa regione. Per il resto attendiamo di capire nel dettaglio quale sia la visione d’insieme con cui la Regione Puglia si appresta a gestire il prossimo triennio, secondo quali linee guida, e con quali obiettivi di fondo. Nell’immediato ci preoccupa lo stato di salute dei nostri festival, che da due anni sono costretti a programmare senza alcuna certezza, e che devono invece essere compresi in una visione d’insieme che li valorizzi invece di penalizzarli. Ecco perché è questo il tempo della ripartenza, il tempo di rinnovare quell’intuizione strategica che ha dato al cinema e all’audiovisivo diritto di cittadinanza in una Puglia che grazie a quella scelta ha saputo reinventarsi e imparare a raccontarsi.
*presidente CNA - cinema e audiovisivo Puglia