Sabato 06 Settembre 2025 | 19:23

Presidente Emiliano, tuteliamo di più il paesaggio pugliese

 
Marco Magnifico (Presidente Fai, Fondo ambiente italiano)

Reporter:

Marco Magnifico (Presidente Fai, Fondo ambiente italiano)

Presidente Emiliano tuteliamo di più il paesaggio pugliese

Caro Presidente Emiliano, care cittadine e cittadini foggiani, pugliesi, italiani, Francesco lavora con noi al FAI da tanti anni; ho confidenza con lui e ieri mi ha raccontato il dramma interiore che sta vivendo

Sabato 18 Febbraio 2023, 13:56

19 Febbraio 2023, 01:43

Caro Presidente Emiliano, care cittadine e cittadini foggiani, pugliesi, italiani, Francesco lavora con noi al FAI da tanti anni; ho confidenza con lui e ieri mi ha raccontato il dramma interiore che sta vivendo.

È foggiano e per generazioni la sua famiglia ha onorevolmente vissuto dei frutti della terra che possiede e che ha custodito con grande amore e grandi sacrifici; la gestione della proprietà è oggi affidata in parte a suo fratello, che ancora alleva mucche nei pascoli sulle prime pendici dei Monti Dauni, alle spalle di Troia, e in parte a suo zio, che coltiva a grano una ventina di ettari nei dintorni di Borgo Segezia, piccola frazione di Foggia, fondata nel 1938 durante la riforma agraria. Il borgo, che mantiene ancora intatto l’aspetto di quei paesi costruiti dal regime in molte campagne italiane bonificate (qualche voto, peraltro, nell’edizione 2022 dei Luoghi del Cuore), avrebbe dovuto essere la Littoria del Tavoliere, ed è dominata dall’ardito campanile dal cono di maiolica, tutt’ora fulcro di una campagna agricola miracolosamente integra, se non fosse per un numero consistente di pale eoliche che hanno costretto i proprietari di molte case coloniche (tra cui lo zio di Francesco) a cambiare gli infissi per riuscire a dormire nonostante il rombo continuo delle pale che girano… Attorno a quel campanile solo campi di grano, a perdita d’occhio: l’ubertoso paesaggio del Tavoliere delle Puglie, granaio d’Italia. Quello che Giuseppe Ungaretti descrive nelle sue Prose Daunie: “La pianura s’apre come un mare. Vorrei qui vederlo nel suo sfogo immenso, ondeggiare coll’alito tormentoso del favonio sopra il grano impazzito”.

Qualche tempo fa alla porta dello zio si presenta un “mediatore” incaricato da un’azienda laziale di impianti fotovoltaici di acquistare ben 500 ettari di terreni agricoli da destinare a campi di pannelli solari; l’offerta è di 55 mila euro a ettaro a fronte di un valore agricolo medio di 16 mila; moltiplicato per venti significa per la famiglia oltre un milione di euro a fronte di circa 300 mila. Mamma, zio, fratelli e cugini, sempre andati d’amore e d’accordo, si dividono tra chi dice che “la fortuna bussa solo una volta” e chi, come Francesco (mica per nulla lavora al FAI!) si sente strappare di dosso la sua identità; quell’identità costruita da generazioni nate e vissute tra quei campi di grano a perdita d’occhio, teneri come la speranza in primavera, d’oro come il sole in estate. Francesco pensa ai suoi figli e al tesoretto che potrebbe accantonare per il loro futuro, ma di notte sogna suo nonno che quei campi li riteneva sacri. Un mediatore per 500 ettari, dieci mediatori 5.000 ettari, ma sono molti di più in questi giorni che per conto di aziende, spesso multinazionali, bussano alle porte del Tavoliere. Addio Tavoliere, addio granaio d’Italia, addio grano italiano, addio grano, che non arriva nemmeno più dalla martoriata Ucraina… Ma il cambiamento climatico, lo diciamo e lo ripetiamo, è per l’uomo del XXI secolo la madre di tutte le battaglie, se vogliamo sopravvivere. E allora? E allora è massima l’urgenza di un tavolo nazionale che identifichi una volta per tutte, in ciascuna regione, le aree idonee ad ospitare gli impianti di energie rinnovabili, a partire dalle aree industriali o comunque già edificate, e al quale siedano insieme il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero della Cultura (in capo al quale è la difesa del Paesaggio, e quindi anche del Tavoliere), e naturalmente le Regioni. Pianificare è la soluzione.

E la Puglia è avanti: è tra le prime (e poche!) regioni ad avere un Piano Paesaggistico Regionale dal 2015, che già stabilisce le aree non idonee e linee guida per i nuovi impianti, ma questo sforzo di pianificazione va tradotto in un Piano Energetico Ambientale Regionale aggiornato, strategico e attuativo, altrimenti resta un vano esercizio, e intanto addio al paesaggio… È una delle più clamorose urgenze italiane! Spetta alle istituzioni, e non agli imprenditori di settore, decidere con scienza e coscienza “dove sì e dove no”! Sennò i mediatori, dal Tavoliere alla Tuscia, forti delle loro bisacce piene di dobloni, suoneranno sempre più spesso alle porte delle campagne italiane per sottrarre al Paese più bello del mondo ora i suoi pascoli, ora i suoi frutteti, ora i suoi boschi, ora i suoi oliveti, ora i suoi campi di grano; i vostri unici e impagabili campi di grano, caro Presidente! I sacrifici del nonno di Francesco e di legioni di altri nonni che hanno coltivato, mantenendola, la bellezza italiana, non possono svanire nella nostra indifferenza e impotenza al suono di un campanello, e la vostra regione (che a Trani diede i natali anche alla mia famiglia) purtroppo ha consumato già tanto, forse troppo, suolo, per il fotovoltaico a terra (dai dati ISPRA 2022: un totale di 6.123 ettari, il 35% degli impianti del Paese, di cui 2.760 ettari nell’ultimo anno). Un massacro! Credo fermamente che lei debba mettersi alla testa di un esercito di pugliesi (ci sarò anch’io!) e marciare contro chi vi compra l’identità, la bellezza e il grano: ha in mente il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo? Ecco, una cosa del genere. Coraggio! Non c’è più tempo… i campanelli delle porte pugliesi trillano, il paesaggio se ne va…

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)