Strada statale 16, tutti in coda appassionatamente. Il desiderio di mare, sole, spiagge, e non solo, con l'arrivo dei primi caldi, in questa primavera di rinascita post pandemia, si sta scontrando con i disagi causati dai lavori in corso subito dopo Bari, sulla Statale Adriatica, la striscia d’asfalto a quattro corsie che dal capoluogo tira giù dritto verso il Salento. La Ss16 è l'unico collegamento in direzione Sud con le bellezze naturali, storiche ed artistiche, fiori all'occhiello della campagna turistico-promozionale, «WeAreinPuglia», ormai un marchio distintivo di caratura internazionale della nostra terra, che però deve continuare a fare i conti con ritardi e arretratezza infrastrutturali.
I fine settimana e i giorni festivi sono da sempre geneticamente contrassegnati dal «bollino rosso» d'allarme per il traffico tentacolare e snervante, capace di trasformare un'occasione di svago ed evasione – almeno nelle intenzioni - in un piccolo incubo a sfondo omerico, con variabili impazzite legate a incidenti e tamponamenti. Non che durante i giorni feriali la situazione muti più di tanto, infatti la Ss 16 - in particolare nel tratto barese dove in media circolano quotidianamente 46mila veicoli (dati Anas-Ministero dei Trasporti) - è una delle strade più trafficate d’Italia, peraltro classificata a forte tasso di incidenti. D'altronde, lo snodo del capoluogo è l'unico crocevia sia verso il basso Adriatico sia verso la costa ionica e il resto del Sud Italia, con tutto il suo letale carico di smog e inquinamento di centinaia di migliaia di mezzi pesanti.
Una situazione già border line, aggravata nello scorso aprile dall'inatteso protrarsi dei lavori in corrispondenza di Polignano, le cui ripercussioni si riverberano ormai da settimane lungo tutto il tratto tra Mola e Monopoli, causando code e imbottigliamenti. Come detto, in settimana, i disagi sono giornalieri, con picchi nelle ore di punta che nei fine settimana sfociano in una sorta di odissea, trasformando gli oltre 3 chilometri in cui si restringe la carreggiata, in un percorso passione (e pazienza), con auto e mezzi pesanti costretti ad andare a passo d’uomo.
Il piano di lavoro dell'Anas prevedeva che i cantieri si svolgessero nel periodo tra autunno e primavera, in modo da lasciare libera la strada durante il periodo estivo, ma di mezzo ci si è messa la guerra, appesantendo ulteriormente il problema dell’approvvigionamento delle materie prime, già verificatosi per effetto dell'emergenza Covid, con la crisi dei settori legati ad acciaio, calcestruzzo e bitume. Gli interventi di manutenzione riguardano il rifacimento di spartitraffico centrale, segnaletica e pavimentazione stradale, la sostituzione delle barriere laterali e il recupero strutturale di ponti e viadotti. I lavori sono suddivisi in 5 lotti funzionali, tutti appaltati per 250 milioni e frazionati in 14 stralci operativi, di cui quattro sono in corso di esecuzione dallo scorso febbraio per circa 40 milioni di euro. Tra questi i cantieri di Cozze e Polignano, che salvo contrattempi dovrebbero essere ultimati entro giugno, mentre proseguirà la necessaria messa in sicurezza della Statale Adriatica, nei pressi di Fasano, Brindisi e Lecce. Insomma, non è finita qui.
Per cui imbattersi in lunghe code in direzione Sud, specie il sabato e la domenica rappresenta molto più di una probabilità. Intanto, con l’arrivo delle belle giornate e con la stagione turistica alle porte spiagge, campagne e città sono prese d'assalto non solo dai pugliesi, ma dalle migliaia di turisti che hanno eletto la nostra regione come una delle destinazioni di vacanza più apprezzate, tra le principali mete scelte anche all'estero – lo rivela un sondaggio datato 2021 -. Certo, non si discutono, scorci mozzafiato, insenature caraibiche, tanti luoghi da scoprire, enogastronomia, cultura e patrimonio storico artistico, ma accoglienza e attrattività passano anche da servizi e infrastrutture all'altezza. Restare incolonnati in automobile per ore nell’inferno della Statale 16, rischia di far scendere gradimento e qualità dell'offerta turistica, ma soprattutto rispedisce indietro di decenni la nostra Puglia, che ambisce sempre più all'Europa.