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Un museo in casa di un marittimo: a Mola, sequestrate 15 anfore antiche pescate in mare

 
Antonio Galizia

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Antonio Galizia

Un museo in casa di un marittimo: a Mola, sequestrate 15 anfore antiche pescate in mare

I carabinieri sono intervenuti per sedare una lite tra familiari quando hanno fatto la scoperta

Lunedì 02 Ottobre 2023, 11:31

12:57

MOLA DI BARI - Sono intervenuti per sedare una lite tra familiari, quando, entrati nell’abitazione di un marittimo hanno fatto una scoperta alla quale stentavano a credere: 15 anfore antiche, di diversa datazione, trovate in mare, erano esposte in bella mostra nel «museo casalingo».

I carabinieri di Monopoli hanno prontamente sequestrato i reperti e segnalato l’importante ritrovamento alla Soprintendenza al fine di consentirne studio e classificazione. Sembra si tratti degli ennesimi reperti archeologici recuperati dai fondali del litorale tra Mola e Polignano, nel corso di una serie di battute di pesca. Il marittimo che aveva allestito il museo nella propria abitazione ignorava, evidentemente, «l’obbligo a segnalare, entro 24 ore, i ritrovamenti alle autorità».

L’episodio non è isolato. «Il mare a sud di Bari – conferma Gianfranco Ruffo, noto archeologo subacqueo di Conversano – continua a rivelarsi ricco di reperti, i cui ritrovamenti testimoniano la vitalità dei traffici commerciali che nell’antichità hanno animato il nostro mare, con evidenze riconducibili all’XI secolo nella baia di San Vito, antico porto commerciale». Le anfore affiorate sui fondali di Mola allungano la lista dei ritrovamenti in questo lembo del basso Adriatico: «Io ho trovato un’anfora arabo normanna a Cala San Giovanni, sul litorale di Polignano a Mare, dopo aver raccolto la segnalazione del sub Domenico Impedovo», aggiunge l’archeologo. L’anfora fu poi consegnata al Nucleo salvaguardia dei beni sommersi di Carabinieri. In località Cozze, sono stati invece ritrovati dai volontari del Circolo di Legambiente di Conversano, i resti di una caracca (nave mercantile) genovese che giace ancora sui fondali. L’interesse degli archeologi marini per il tratto litoraneo barese, è inoltre confermato da diverse iniziative scientifiche promosse da Università e Politecnico (Dipartimento scienze della terra) con la supervisione della Soprintendenza. È datato 2004-2006 il progetto Archeomar del Mibact che realizzò il censimento dei beni archeologici sommersi nei fondali marini localizzati in Puglia, Campania, Basilicata e Calabria. Grazie a quel progetto, è a disposizione delle autorità una cartografia dedicata.

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