BARI - C’è stato un tempo, lunghissimo, in cui il luogo simbolo del potere barese (inteso come ritrovo di potenti, presunti potenti, aspiranti potenti e soprattutto questuanti) era il largo marciapiede laterale del teatro Petruzzelli, con i tavolini di un bar la cui fortuna - diciamolo - è di trovarsi a pochi metri dall’abitazione del governatore Michele Emiliano. È dunque da più di 5 anni che il Petriella (e qualche volta anche il «Cognetti», lì di fronte) è diventato per antonomasia il bar di Emiliano, luogo in cui fin dalle prime ore del mattino è possibile ammirare frotte di persone in attesa: se consumano le suole andando su e giù per via De Giosa, quasi certamente attendono di incontrare il presidente.
Solo che da qualche settimana, e più precisamente dal giorno in cui si è insediato il governo Meloni, il centro del potere si è duplicato a poca distanza. L’anti-potere (se così vogliamo chiamarlo) è quello della nuova razza padrona finora relegata all’opposizione, cioè in particolare Fratelli d’Italia. Che ha preso ufficialmente possesso dei tavolini del bar Scic dove - nel fine settimana e comunque quando non c’è attività parlamentare - è facilissimo incontrare il sottosegretario Marcello Gemmato (pure lui abita in zona) e il senatore Filippo Melchiorre.
La scena, dunque, in una domenica mattina come quella appena passata, era più o meno questa. Al bar del Petruzzelli, che è meta anche di molti turisti e comunque di tanta gente non del luogo, un tavolo occupato dal presidente Michele Emiliano sotto l’occhio attento e sempre benevolo del suo fido tuttofare Gianni Paulicelli. A 100 passi verso il mare, passato il palazzo dell’Acquedotto, girando l’angolo a destra, ecco che allo Scic spuntano i «nuovi», seduti ora con un sindacalista ora con un manager pubblico. Più mattinieri questi ultimi, più tiratardi il governatore che mai è stato visto scendere di casa prima di una certa ora, quando ad aspettarlo sono rimasti solo i più affezionati o i più determinati. Gente capace di fare anticamera per ore ed ore (più o meno sempre gli stessi personaggi), per quanto Emiliano è capace di far attendere a lungo anche direttori generali, dirigenti regionali e comunque gente che un lavoro da fare in qualche modo ce lo avrebbe.
Ma l’avvento del governo Meloni ha spacchettato tutto, e diviso le parti (politiche). Non era difficile, del resto, vedere gente di centrodestra in fila da Emiliano. Il quartiere Umbertino si conferma dunque baricentrico (e Bari-centrico) nella mappa di chi comanda adesso, naturalmente con molte variazioni sul tema perché - come dire - ciascuno ha il suo. Più giù, verso la Madonnella-bene, resiste infatti il bar Viola, ritrovo di elezione per i vertici regionali (quando non vogliono farsi vedere vanno da Boccia, a metà strada). Ma anche lì cominciano a far capolino, sempre più di frequente, nuovi esponenti leghisti...