BARI - Ci sono anche la Puglia e la Basilicata nella Giornata Internazionale della Voce celebrata oggi da Loquis, l’atlante sonoro globale con la sua app di travel podcast con l’iniziativa “100 voci per 100 luoghi”. Si tratta di cento nuovi podcast, uno per ogni capoluogo di provincia italiana, pubblicati in contemporanea per tracciare una nuova mappa di storie, tradizioni e curiosità. Tra i cento luoghi indicati ci sono anche Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Barletta-Andria-Trani, Foggia, Matera e Potenza. Il racconto su Bari è stato affidato aLorenzo Scaraggi, regista, reporter e viaggiatore, che ha concentrato la sua narrazione sul rapporto tra la città e il mare e la sua identità mediterranea. Nel podcast Scaraggi dialoga con l’archeologo Angelo Attolico. I due si sono incontrati sul lungomare barese nei pressi della Basilica di San Nicola, avendo di fronte il mare Adriatico, il mar di Levante, con lo sguardo rivolto a Oriente.
“Quali sono i tre luoghi della città che si potrebbero consigliare ai turisti?” – chiede Scaraggi all’archeologo. “Il primo è Santa Maria del Buon Consiglio – risponde Attolico, citando la chiesetta bizantina, tra i cui resti con le antiche colonne hanno giocato a calcio – e giocano ancora – generazioni di bambini di Barivecchia -. L’altro è un particolare della cripta nella Basilica di San Nicola, l’angolo entrando a sinistra dedicato al culto ortodosso. E infine il Museo Archeologico di Santa Scolastica che testimonia la stratificazione millenaria della città”. “Una storia bellissima, che parla di semplicità, di allegria, di barchini, di lucette e musica popolare, la storia della spiaggia di Sant’Apollinare”. Così Claudia Caradonna - una vita all’insegna di contenuti e storie -, inizia a raccontare la provincia di Brindisi – concentrandosi anche lei sul mare -. Mi riporta indietro ai tempi dell’adolescenza, a quelle estati che sembravano interminabili che quasi quasi a un certo punto avevi voglia di tornare a scuola, di sentire il profumo dei quaderni nuovi e ritrovare i compagni di classe, con il cuore pieno di nuove avventure da raccontare. Tutta l’estate era una festa, con i concerti sulle barche illuminate al tramonto, le partite di pallavolo, i tuffi, le gare di nuoto e la mitica mellonata del 15 agosto. C'era poi l'immancabile jukebox”. Per Foggia abbiamo il racconto di Stefano Barbaro, editor digitale, che spiega: “Foggia e il territorio intorno riescono ancora a parlarti, a sussurrarti all’orecchio che esiste un modo per venir fuori da tutto questo dilemma tra luci e ombre. Ho scelto di raccontare Foggia per narrarla anche a me, che da ragazzo sono andato via amandola, odiandola, pensando a questo territorio che sarà per sempre casa mia. Bisognerebbe raccontare che da Foggia, se porgi l’orecchio ad ovest senti ancora parlare franco-provenzale, ad est puoi appoggiare il naso su agrumeti e un mare dall’odore balcanico, a sud puoi toccare le mani di Federico II e a nord tenderle verso una storia di pastori e migrazioni millenarie”.
“Per me Lecce è casa - narra Ornella Ricchiuto, dottoranda di ricerca in Scienze del Patrimonio Culturale. È il sud del sud del Salento dove ritrovo me stessa in tutte le sfaccettature e riscopro in ogni stagione i suoni delle feste patronali, l’odore mattutino dei peperoni fritti in estate, la sinfonia della banda, i rumori e i colori dei mercati settimanali, i sapori familiari della cucina della nonna, la luce argentea della luna che sa di salsedine, la terra rossa della creta, il fare di artisti e artigiani, il poetare di grandi intellettuali”. Eleonora Masi, comunicatrice, tratteggia la sua città natale, Taranto dicendo: “Di Taranto mi manca il mare, l’aria salmastra che mi svegliava alle otto del mattino con gli occhi ancora stropicciati e le gambe sempre in ritardo. Il privilegio di scorgerlo dai finestroni mussoliniani del liceo Aristosseno, quelli che vibravano scossi dal vento dell'inverno, quando l'acqua si confonde con l'orizzonte. Di Taranto mi manca il suo lungomare, che era anche il mio; le vasche senza nuotare nell’andirivieni da piazza Ebalia alla rotonda del Palazzo del Governo. Sapere di essere in una delle culle della civiltà e, a tratti, sentirlo con tutte le membra. Questa è Taranto, la riconoscerai» Barletta, Andria e Trani: “A Barletta ci sono nata e cresciuta, l’ho amata, odiata, ammirata, mangiata, respirata per anni, circola nelle mie vene come un flusso incontenibile di vita e di storia. Ogni volta che ci penso s’apre nei miei occhi un agglomerato di ricordi che sarebbe difficile districare, ma che riesco con cura a contenere come “il mare nel cassetto” come in quella vecchia canzone” - racconta l’attrice Ida Vinella - . Un’incantevole fusione di storia, cultura e litorali meravigliosi, un tesoro che solo la Puglia sa offrire. Sapientemente suddiviso tra tre città capoluogo, per triplicare il piacere… o forse l'intreccio”. Spostiamoci in Lucania, a Matera: “Un luogo che toglie il respiro, anche una lucana come me, nata e cresciuta in un borgo altrettanto antico. È inspiegabile quello che Matera generi in me ogni volta”- ascoltiamo dalla voce di Mariangela Ciriello, freelance e podacster -. Quelle pietre, quelle mura sono la sintesi della storia dell'umanità in un luogo solo”. Resti archeologici, vie e terme romane, castelli, chiese paleocristiane e infinite altre ricchezze. È un viaggio di scoperta, un ritorno alle origini.
“Matera mi riporta ancor di più alle origini di quello che è stato e di quello che può essere oggi attraversare la Basilicata, tra paesaggi diversi e incredibili, in un viaggio alla scoperta della storia che ci accomuna tutti”. Infine Potenza: “Chi vuol entrare in contatto con la vera Lucania, non può prescindere da una visita al suo capoluogo. Partendo dal suo centro storico, è la base ideale per visitare la provincia, che presenta diverse perle, in alcuni casi, ancora nascoste e da scovare”. Così spiega Salvatore Cosenza, food writer, che conclude: “Potenza è chiamata la città verticale o delle cento scale: dall’alto dei suoi 819 metri sul livello del mare, è il capoluogo di regione più vicino alle stelle”.