Trascorse le festività natalizie, negli ambienti letterari comincia a circolare con insistenza una domanda: quali saranno i candidati al Premio Strega 2024? Lo scorso anno la vittoria a sorpresa di Ada D’Adamo, con il suo libro postumo Come d’aria, pubblicato da una piccola casa editrice, Elliot, ha dimostrato che i pronostici il più delle volte possono essere sconfessati. Come accadde allo scrittore barese Gianrico Carofiglio, per ben due volte, nel 2012 con Il silenzio dell’onda (Mondadori), e nel 2020 con La misura del tempo (Einaudi), quando, partito tra i favoriti, vide sfuggire il premio per una manciata di voti. Dobbiamo ricordare - con orgoglio - che a bere dalla bottiglia del dolce liquore Strega nella notte magica del Ninfeo di Villa Giulia a Roma, negli ultimi anni sono stati due autori pugliesi. Lo scrittore barese Nicola Lagioia vinse nel 2015 con il romanzo La ferocia (Einaudi), e Mario Desiati, originario di Martina Franca, nel 2022 con Spatriati, sempre per Einaudi. Prima di loro lo Strega lo vinse, postumo, nel 1995, Mariateresa Di Lascia (scrittrice, politica e attivista originaria di Rocchetta Sant’Antonio, nel foggiano) con Passaggio in ombra (Feltrinelli).
Anche quest’anno, per l’edizione numero 78, la Puglia non mancherà alla kermesse letteraria più ambita, nata nel 1947 per volontà di Maria e Goffredo Bellonci e organizzata dalla Fondazione Bellonci. Azzardando qualche ipotesi, potremmo dire che ci sono due autori baresi papabili al Premio: Antonella Lattanzi con il suo Cose che non si raccontano (Einaudi) – uno struggente memoir che racconta il dolore dell’autrice per non essere diventata madre -, e Andrea Piva, il cui romanzo, La ragazza strana, in libreria da pochi giorni per Bompiani, sta già avendo un buon successo. Allo Strega andrà con ogni probabilità anche il nuovo romanzo della scrittrice salentina Maria Pia Romano, Controluce, in libreria a febbraio, edito dalla pugliese Besa Muci. E potrebbe esserci anche il foggiano Davide Grittani, in uscita il 15 febbraio con Il gregge (Alter Ego). Per lui sarebbe la terza volta, visto che è stato candidato nel 2017 con E invece io (Robin) e nel 2019 con La rampicante (LiberAria).
Ci piacerebbe che uno degli Amici della domenica proponesse anche il bel romanzo d’esordio di una giovane scrittrice barese, Mavie Da Ponte, Fine di un matrimonio (Marsilio).
Nella scorsa edizione sono state tante le case editrici pugliesi rappresentate: Laterza con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu firmato da Silvia Ballestra, che arrivò in finale, e poi Besa Muci, TerraRossa e Les Flâneurs. Nel 2024 potrebbero esserci l’editrice salentina Manni, con Un invincibile inverno di Elisabetta Bianconi; la barese Les Flâneurs con La tela di Svevo dell’editore Alessio Rega, e con Delitto a Dogali di Daniele Cellamare.
Il regolamento prevede che possano partecipare i libri di narrativa scritti in lingua italiana, pubblicati tra l’1 marzo 2023 e il 28 febbraio 2024. Gli Amici della Domenica, la giuria storica del premio composta da personalità del mondo della cultura, possono inviare le loro proposte dall’1 febbraio all’1 marzo prossimi. Bisognerà aspettare marzo per conoscere i nomi dei candidati e sperare di veder trionfare un pugliese nella serata finale a Roma ai primi di luglio. Tutti, comunque, dovranno vedersela con Cuore nero (Rizzoli), l’atteso nuovo romanzo di Silvia Avallone che nel 2010 esordì col botto classificandosi seconda con Acciaio (Rizzoli).