BARI - I musei, in Puglia come altrove, non sono soltanto un patrimonio dell’intera comunità, memoria collettiva ed eredità per le future generazioni. Nel Tacco d’Italia questi importanti scrigni di oggetti e capolavori legati a storie e ricordi della comunità pugliese, sono diventati, specie durante la stagione estiva ma non solo, un punto di riferimento fisso per i tanti turisti che, arrivando in Puglia, oltre al mare e alla buona cucina, mostrano interesse anche verso l’arte e il patrimonio culturale pugliese.
Da Castel del Monte al Teatro e anfiteatro romano di Lecce, dal Parco archeologico di Egnazia al Castello Svevo di Trani al Museo archeologico di Mattinata, dal Parco archeologico di Siponto al Museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia (quest’ultimo oggi riaprirà dopo la chiusura per lavori di restauro e rimarrà eccezionalmente aperto al pubblico gratuitamente dalle ore 20 a mezzanotte), giusto per citarne alcuni: sono 17 i luoghi di cultura pugliesi statali, quelli che ricadono sotto la Direzione Regionale Musei Puglia, organo periferico del Ministero della cultura che opera sul territorio pugliese con l’obiettivo di valorizzare e rendere fruibili i musei, i monumenti e le aree archeologiche statali.
Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MArTa), è bene ricordare, non dipende dalla Direzione regionale Musei Puglia.
«La Direzione regionale Musei Puglia - spiega il suo delegato, l’arch. Francesco Longobardi - si appresta a vivere due eventi importanti: oggi, con la riapertura del Museo Jatta, dopo importanti lavori di restauro e adeguamento funzionale, in un sapiente compromesso tra tradizione, rispetto e innovazione, si consolida il radicamento al territorio della rete museale pugliese. Siamo anche di fronte a un atto di grande rispetto e gratitudine nei confronti di chi ha deciso di donare alla Città un patrimonio personale, nato dalla passione del collezionista Giovanni Jatta e dalla consapevolezza dei suoi eredi circa la funzione sociale della cultura».
Domani, invece, festeggiamo 30 anni della Fondazione archeologica di Canosa - continua Longobardi -. Con la stessa abbiamo un rapporto consolidato di collaborazione, ed è grazie ad essa che il Museo Archeologico Nazionale di Canosa è ospitato presso Palazzo Sinesi. Di recente è stato sottoscritto un accordo di valorizzazione con la Fondazione, il Comune di Canosa e le Direzioni Generali Musei e Archeologia Belle Arti e Paesaggio del MiC per coordinare, programmare una comune strategia di ricerca, tutela e conoscenza, finalizzata a migliorare il sistema di fruizione, accessibilità e gestione del patrimonio archeologico canosino».
Musei di Puglia? Qual è il bilancio dell'estate appena conclusa?
«La storia, lo sconfinato patrimonio culturale custodito in Musei, Castelli, Aree e Parchi archeologici, il fermento, gli eventi e gli appuntamenti culturali organizzati, hanno contribuito, negli ultimi due anni, a riportare il turismo pugliese ai grandi numeri. Nell’ultima estate, con il ritorno dei visitatori stranieri in Puglia, si è registrare un bilancio molto positivo, con numeri anche superiori a quelli del 2019 periodo pre pandemico».
Trova che la Puglia abbia un valore ancora inespresso dal punto di vista del patrimonio artistico-storico-museale da mettere a frutto?
«Sicuramente. La Direzione Regionale Musei nel corso di quest’anno ha acquisito il Castello Carlo V di Lecce e ha creato il nuovo il Museo archeologico nazionale Matteo Sansone di Mattinata. Inoltre, nei musei già parte del sistema della direzione regionale musei Puglia grazie agli interventi Pon digitalizzazione e Pnrr accessibilità cognitiva stiamo consentendo alle collezioni e ai monumenti di esprimersi con un linguaggio inedito raggiungendo nuovi target».
Quale futuro per il sistema museale nazionale?
«Grazie anche allo straordinario supporto della Direzione Generale Musei, questa Direzione si sta adoperando per mettere in rete, in collaborazione con i diversi Enti coinvolti, il patrimonio culturale diffuso nella nostra regione per valorizzare il sistema museale e migliorare sempre più l’offerta culturale pugliese».
IN BASILICATA VISITATORI IN AUMENTO NEI MUSEI (di Massimo Brancati)
Un’attenzione sempre più crescente sul patrimonio storico e archeologico della Basilicata. Lo testimoniano i numeri dei visitatori dei musei lucani, in costante incremento grazie a un’offerta culturale di primo piano e a un’organizzazione che, sotto la guida del direttore regionale dei musei di Basilicata, Annamaria Mauro, si è perfezionata creando una rete tra i vari presìdi in grado di intercettare flussi di visitatori provenienti da altre regioni.
Particolare successo hanno ottenuto il museo nazionale di Matera con la mostra dedicata a Rocco Scotellaro e le esposizioni d’arte «Tensioni» e «Travolti» a Palazzo Lanfranchi, totalizzando 9.902 ingressi. Oltre 12.260, invece, i visitatori della mostra, a cura di Annamaria Mauro e Laura D’Esposito, dedicata al fossile della Balena Giuliana, scoperto sulle sponde del Lago di San Giuliano, a 8 km da Matera.
Afferiscono alla Direzione Musei della Basilicata il Castello di Lagopesole, le aree archeologiche di Rossano di Vaglio e Serra di Vaglio, il museo archeologico nazionale dell'Alta Val d'Agri a Grumento Nova, il museo archeologico nazionale della Basilicata «Dinu Adamesteanu» di Potenza, il museo «Massimo Pallottino» di Melfi, il museo di Metaponto - Bernalda, il museo di Muro Lucano, il museo «Mario Torelli» e il Parco archeologico e catacombe ebraiche di Venosa, il museo della Siritide a Policoro, Palazzo De Lieto-Pinacoteca Angelo Brando di Maratea, il Parco archeologico dell'area urbana e della Necropoli di Crucinia di Metaponto, il Parco archeologico di Herakleia di Policoro, il Parco Paleolitico di Notarchirico di Venosa, la sede espositiva di Palazzo Ducale a Tricarico, il Parco archeologico di Grumentum e il Tempio delle Tavole Palatine a Bernalda.
Particolare riscontro hanno ottenuto la scorsa estate i percorsi tematici («La moda tra Enotri Greci e Romani», «Guerra e pace», «Eros and the Polis») il Museo della Siritide che richiama un pubblico sempre più numeroso. Buoni risultati in termini di affluenza anche Palazzo De Lieto di Maratea (apertura dal 27 luglio per un totale di 1.487 visitatori) e Palazzo Ducale di Tricarico dall’1 giugno al 30 settembre con 552 presenze.