BERNALDA - Un museo del cinema che, partendo da un capolavoro del grande schermo, lo celebra e racconta di una famiglia la quale, dal capostipite al nipote più illustre, ha un rapporto particolare con la settima arte. Bernalda si prepara ad allestirlo nel Castello aragonese e inaugurarlo il 7 aprile. Una data non casuale. È il giorno del compleanno di Francis Ford Coppola, il noto regista italoamericano che in quella che chiama Bernaldabella ha le sue radici: suo nonno Agostino, emigrò negli Usa agli inizi del ‘900. Il maestro del cinema compirà 84 anni (è nato a Detroit nel 1939) e «ci auguriamo che possa essere presente per l’occasione. Contiamo che nelle festività pasquali torni nella “sua” Bernalda e anche per l’apertura stagionale del luxury resort hotel che ha realizzato nello storico Palazzo Margherita, da lui acquistato e sistemato proprio per tenere vivi i legami con i familiari (qui sua figlia Sofia, che ne ha seguito le orme, celebrò il suo matrimonio il 26 agosto 2011, ndr)», spiega Tiziana Viggiano, consigliere comunale con delega alla Cultura della cittadina jonica. È lei che sta seguendo il progetto: «Sono pure in corso contatti con la famiglia del regista – continua Viggiano – perché, volendo allestire un percorso museale che ripercorra le vicende artistiche della intera famiglia Coppola, ci auguriamo vogliano contribuire mettendo a disposizione oggetti o quant’altro sia servito sul set dei film, che parli dei talenti degli altri figli e nipoti di Agostino».
Proprio il capostipite fu il primo in famiglia ad avviare rapporti con il cinema: negli anni Venti, ideò e realizzò una delle prime macchine per sonorizzare i film, adoperata dalla Metro Goldwin Mayer. Il destino di Francis, se non proprio scontato, era quantomeno nell’aria. La settima arte, per i Coppola, è una questione di famiglia. O di famigghia, per dirla alla Don Vito Corleone, il Padrino italoamericano per antonomasia, personaggio letterario e cinematograficamente caratterizzato da Marlon Brando. È passato mezzo secolo da quando F. F. Coppola traspose il romanzo di Mario Puzo, The Godfather, in pellicola: fu l’opera prima della trilogia omonima e uno dei suoi più amati capolavori.
«È proprio su “Il Padrino” che ruota l’idea base del museo di Bernalda – aggiunge Viggiano –. Si realizzerà un allestimento permanente il cui progetto è stato affidato a un team di professionisti quali l’autore, regista e produttore Alessandro Turco, lo scenografo Michele Ricciarini (ha collaborato per i film «La vita è bella» di Benigni e di «Malena» di Tornatore, ndr) e Pietro Micucci, in veste di art director e creatore degli effetti visivi (è un giovane talento lucano, originario di Stigliano, ndr)».
Il progetto del museo è finanziato, con 290mila euro, dalla Regione Basilicata, che stanzierà altri fondi nel corso dell’anno. Il sindaco di Bernalda, Domenico Tataranno, punta molto sul Museo del Cinema e sulle attività che potranno svilupparsi, soprattutto attraverso il confronto con la famiglia Coppola. A ottobre, per il cinquantenario de «Il Padrino», ha firmato il bando di un concorso per celebrare l’evento rivolgendo ai registi lucani under 40 l’invito a realizzare cortometraggi che ispirati al valore emozionale della celebre pellicola. I lavori realizzati e inviati ora saranno esaminati da una giuria di esperti composta dal noto critico cinematografico Gian Battista Canova, da Manuela Gieri, docente di Storia e Teoria del cinema dell’Università della Basilicata, e da Donato Santeramo, docente di Letteratura italiana e Teatro e spettacolo della Queen’s University di Kingston in Canada. La presentazione dei «corti», con la proiezione e le premiazioni, avverrà il 7 aprile.